Le borse europee snobbano la lettura deludente dell’indice Ifo, che determina il sentiment e le condizioni delle aziende della zona euro, proseguendo la seduta in rialzo. Intorno alle 12:00, Madrid è la piazza a registrare la performance migliore, con l’Ibex 35 che segna un +1,6 per cento. Bene anche il Dax di Francoforte (+1,3%) e il Cac 40 di Parigi (+1%), mentre chiudono la classifica il Ftse Mib di Milano (+0,3%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%).
Sul fronte macro, l’indice Ifo di gennaio sulla fiducia delle imprese tedesche ha deluso le attese, attestandosi a 109,8 punti contro i 111,3 punti del consensus. L’indicatore relativo alle condizioni attuali, invece, è salito in linea alle previsioni a 116,9 punti, mentre quello sulle aspettative è sceso a 103,2 punti contro i 105,8 punti stimati dal consensus.
In arrivo dagli Usa questo pomeriggio, invece, i dati settimanali MBA sulle richieste ipotecarie e l’indice FHFA di novembre relativo ai prezzi delle case.
Intanto il dollaro resta vicino ai minimi di due mesi, con il cambio EUR/USD in area 1,075 e l’USD/JPY a 113,6.
Tra le materie prime, in calo l’oro che torna vicino a quota 1.200 dollari l’oncia. Scende anche il petrolio in attesa dei dati settimanali sulle scorte Usa questo pomeriggio, con il Brent (-0,7%) a 55,1 dollari e il Wti (-0,7%) a 52,8 dollari.
Sull’obbligazionario, il rendimento del Bund è salito sui massimi di un anno allo 0,44%, trascinando con sé anche gli altri titoli di stato della zona euro. Il Btp risale al 2,05%, separato da uno spread con l’omologo tedesco di 161 punti base.
Tornando a Piazza Affari, a tenere banco continua ad essere la possibile operazione tra GENERALI (-0,9%) ed INTESA (-2,4%), con l’istituto guidato da Carlo Messina che ha confermato ufficialmente un interesse per la compagnia di assicurazioni.
Un annuncio che ha provocato una reazione a catena tra i titoli protagonisti della partita, con UNICREDIT (+5,7%) che al momento è quello a beneficiarne maggiormente. L’istituto di Piazza Gae Aulenti, infatti, è l’azionista di riferimento di MEDIOBANCA (+2,9%) con una quota dell’8,56% e a sua volta la banca di piazzetta Cuccia è il primo socio del Leone di Trieste con il 13,04 per cento.
Sempre tra i bancari, bene UBI (+2%) dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha mantenuto invariati il rating sui depositi a ‘Baa2/Prime-2’ e quello sul debito senior di lungo termine a ‘Baa3′, con outlook stabile, a seguito della presentazione dell’offerta vincolante per l’acquisto delle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti).
Ancora acquisti su FCA (+2%) dopo i tagli alle tasse e una riduzione delle regolamentazioni anche sulle norme ambientali promessi ieri da Trump. Il gruppo presenterà inoltre domani i conti del quarto trimestre 2016, con gli analisti che si attendono risultati positivi.
In rialzo anche PRYSMIAN (+1,6%) anche in seguito alle buone notizie per la divisione Telecom in Italia. Secondo la graduatoria provvisoria, infatti, Open Fiber, controllata di ENEL (-1%), si sarebbe classificata prima in tutti e cinque i lotti del primo bando di gara da 1,4 miliardi per la realizzazione della rete in fibra ottica. Notizia positiva per Prysmian che detiene il 40% della market share dei cavi in fibra in Italia, ed è dunque principale beneficiario di questo tipo di progetti.
Vendite, infine, su YOOX (-5%) che soffre anche del downgrade ad underperform, con prezzo obiettivo a 20 euro, da parte degli analisti di Exane BNP Paribas.