Brilla il titolo a Piazza Affari che, con un balzo di oltre il 5,7%, si porta a 0,526 euro sovraperformando il Ftse Mib di circa il 5 per cento. I corsi delle azioni Saipem, dopo essersi mantenuti per diverse sedute sul supporto in area 0,5 euro, apparentemente oggi beneficiano della notizia proveniente d’oltreoceano, dove il neo presidente americano ha firmato l’ordine esecutivo per l’implementazione di due oleodotti.
Il primo progetto è quello che prevede la costruzione Keystone XL Pipeline, un oleodotto del consorzio Transcanada di dimensioni enormi e che potrebbe portate 830 mila barili di oli bituminosi dal Canada fino alle raffinerie dell’ Illinois e del Texas.
Sbloccato anche l’altro maxi progetto da 3,5 miliardi per l’oleodotto Dakota Access della Energy Transfer Partners. Qui si parla di circa 2.000 km di pipeline che era stato fermato dopo forti proteste degli ecologisti e delle tribù native del Nord Dakota.
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Il titolo probabilmente sta beneficiando più di altri della decisione di Trump anche perché dal massimo raggiunto il 3 gennaio i prezzi avevano avviato una forte correzione cedendo circa il 15 per cento.
Ricordiamo che nelle Americhe Saipem nel 2015 ha fatturato 1.738 milioni (15% del totale), valore in calo rispetto ai 3.192 milioni (25% del totale) del 2014. Il portafoglio ordini totale del gruppo nel 2015 ammontava a circa 15,6 miliardi, il 10% dei quali, pari a 1.530 milioni relativo alle Americhe. Si sottolinea tuttavia che Trump ha specificato di voler privilegiare le imprese locali per i lavori ai due oelodotti.