A poche ore dalla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti è letteralmente partito in quarta avviando da subito tutta una serie di misure che sembrano smantellare l’intera eredità di norme, accordi e regolamenti lasciati da Barack Obama.
E tra queste non manca, come promesso in campagna elettorale, il supporto all’industria del petrolio. Trump infatti ha firmato ieri l’ordine esecutivo per due pipeline bloccate dall’amministrazione Obama a causa degli eccessivi impatti ambientali. Il primo progetto è quello che prevede la costruzione Keystone XL Pipeline, un oleodotto del consorzio Transcanada di dimensioni enormi e che potrebbe portate 830 mila barili di oli bituminosi dal Canada fino alle raffinerie dell’ Illinois e del Texas.
Sbloccato anche l’altro maxi progetto da 3,5 miliardi per l’oleodotto Dakota Access della Energy Transfer Partners. Qui si parla di circa 2.000 km di pipeline che era stato fermato dopo forti proteste di ecologisti e delle tribù native del Nord Dakota.
Commento
La notizia è senz’altro positiva per Tenaris che produce e vende proprio tubi d’acciaio per le pipeline e che in Usa genere circa il 30% del fatturato. Vero è che il titolo appare già in bolla visto che tratta il P/E 2016 a 360 volte e quello 2017 a 77,49 volte gli utili.