Non si ferma la corsa di Mediobanca che dopo la perfomance di martedì (+5,6%) e mercoledì (+3,1%) presenta oggi una flessione dello 0,5% alle 12:25. Il tutto sempre in scia alle ipotesi sulla battaglia per il ‘controllo’ di Generali. Una partita le cui ricadute saranno determinanti anche sulla banca di Piazzetta Cuccia.
Questo anche perché la banca guidata da Alberto Nagel è il primo azionista di Generali con il 13% ed a sua volta ha come principale ‘controllante’ Unicredit con una quota dell’8,8% la cui strategicità risulta difficile da dimostrare in una fase in cui la banca ha ceduto molti asset e si appresta a chiedere ai suoi soci 13 miliardi a titolo di aumento di capitale.
Scenario a fronte del quale gli osservatori più attenti hanno lasciato trasparire la possibilità che IntesaSanpaolo possa decidere di muoversi su Mediobanca per arrivare ad acquisire in modo indiretto il ‘controllo’ di Generali. Ed il tutto con un impiego di risorse decisamente più contenuto in quanto la banca di Piazzetta Cuccia capitalizza in Borsa circa 7,7 miliardi e presenta un azionariato frazionato.
Detto ciò può essere utile verificare le potenzialità espresse dai fondamentali e a tal fine analizziamo l’andamento dei grafici borsistici e delle proiezioni sui multipli di due competitor internazionali come Rotschild e Lazard.
Il grafico seguente mostra gli andamenti di Borsa dei tre titoli sulla distanza temporale di un anno. Un periodo nel corso del quale le azioni dell’istituto italiano hanno sotto-performato le altre due banche pagando anche le complessità del sistema Italia. Questo anche se, fatto 100 il valore dei tre titoli al 26 gennaio 2016, Mediobanca guadagna il 20,5% mentre Lazard e Rotschild crescono rispettivamente del 25,4% e del 27,1 per cento. Il tutto grazie essenzialmente allo scatto delle ultime settimane, che di fatto ha permesso di riassorbire il gap presente per quasi tutto il resto dell’anno.
Diverse le considerazioni che si ottengono dall’analisi del grafico a cinque anni. In questo periodo Mediobanca si è mossa sostanzialmente in linea con Rotschild (+99%) ed ha superato Lazard (+80%) pur evidenziando alcuni scostamenti.
Anche in questo caso, però, è importante segnalare lo scatto a partire dalla fine del 2016 dopo aver toccato la linea della media mobile (linea rosa). Un lasso temporale nel quale il sistema finanziario italiano è stato prima esposto alla speculazione, come testimonia il caso Mps, e poi all’accendersi del confronto su Generali.
Altre informazioni utili giungono dall’analisi dei multipli, da cui emerge lo sconto sui competitor ad eccezione del dividend yield.
Dalla tabella si evince per Mediobanca un P/E 2016 e 2017 pari rispettivamente a 12 e 11 volte gli utili, contro una media dei competitor di 14 e 12,3 volte. Situazione analoga sul Price/BookValue, ove lo sconto supera il 65% sui competitor.
Diverso lo scenario per Il dividend yield del 2017. Questo in quanto Mediobanca presenta un valore del 3,8% e si posiziona tra quello di Lazard (5,4%) e Rotschild (3,2%).