Prevista una partenza in rialzo per le borse europee in scia ai nuovi record toccati ieri da Wall Street, con il Dow Jones che ha superato quota 20 mila punti per la prima volta nella storia.
Un ritrovato clima di euforia per le politiche economiche di Trump che ha contagiato in mattinata anche le piazze asiatiche, con Tokyo in rialzo dell’1,8 per cento.
Sul fronte macro, il rapporto Gfk di febbraio sul clima di fiducia dei consumatori tedeschi ha battuto le attese, attestandosi a 10,2 punti contro i 10 punti del consensus. In mattinata, inoltre, in Uk uscirà il Pil preliminare del quarto trimestre, mentre nel pomeriggio dagli Usa arriveranno le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i dati sulle vendite di nuove abitazioni di dicembre.
Intanto leggero recupero del dollaro con il cambio EUR/USD a 1,074 e l’USD/JPY a 113,6. Sostanzialmente stabile la sterlina con il GBP/USD a 1,264 e l’EUR/GBP in area 0,85.
Per quanto riguarda l’Italia, la parziale modifica della legge elettorale da parte della Corte Costituzionale potrebbe riaprire lo scenario delle elezioni anticipate, innervosendo il mercato.
A Piazza Affari, STM ha pubblicato i risultati del quarto trimestre, con ricavi in crescita dell’11,5% su base annua e un margine lordo al 37,5 per cento. Il gruppo ha chiuso così il 2016 con un fatturato in aumento dell’1,1% su base annua a 6,97 miliardi di dollari e un utile netto in rialzo del 58% a 165 milioni di dollari. Attesi in giornata anche i conti di FCA, con gli analisti che prevedono un trimestre solido.
Riflettori ancora puntati sulla partita INTESA-GENERALI che ha innescato ieri i rally di UNICREDIT e MEDIOBANCA. Ieri, inoltre, il cda del Leone di Trieste ha deliberato di interrompere il rapporto di lavoro con Alberto Minali.
Tra i bancari, MPS ha comunicato due emissioni di bond con garanzia dello Stato per un importo complessivo di 7 miliardi di euro.
Fuori dal paniere principale, ieri a mercati chiusi De’Longhi ha presentato i ricavi preliminari relativi al 2016. Il gruppo ha chiuso l’esercizio con un fatturato pari a circa 1.845 milioni, in leggera flessione rispetto al 2015 (-2,5%) e sostanzialmente stabile a cambi costanti (-0,2%). Un anno caratterizzato dalle difficoltà di alcuni dei mercati di riferimento del gruppo, con il quarto trimestre che ha mostrato però una ripresa con una crescita dell’1,4% dei ricavi a circa 686 milioni (+3,0% a cambi costanti).