Ieri è stata una seduta positiva per tutte le Borse europee, spinte al rialzo dai listini americani che hanno aggiornato i massimi storici. Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,4% grazie soprattutto all’ottima performance di UniCredit (+8,9%).
Giù dell’1,5%, invece, il Ftse Italia Servizi Pubblici, che ha fatto peggio del corrispondente indice dell’Eurozona (-0,5%). Hanno infatti chiuso in calo tutte le Big Cap del comparto, che hanno sofferto il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato. Enel (-1,6%) non ha quindi beneficiato della notizia che ha visto la controllata OpEn Fiber (OF) ottenere il punteggio tecnico più alto in tutti e cinque i lotti del bando di gara Infratel da 1,4 miliardi per la realizzazione della banda ultra-larga pubblica nelle “aree a fallimento di mercato” in sei regioni. Le offerte di OF sarebbero però state definite “anomale” dalla commissione, in quanto superiori ai parametri indicati nel bando.
Fra le Mid Cap l’unico titolo a chiudere in positivo è stato quello di Erg (+1,2%). Ieri è scaduto il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per gli asset della joint venture TotalErg. Rammentiamo che Erg intende cedere la sua quota del 51% nella jv (considerata non più core dal 2015) entro la fine del 2017. La peggiore performance borsistica del settore è stata quella di Acea (-1,9%). La multi-utility controllata al 51% dal Comune di Roma avrebbe risentito della notizia che vede il sindaco Virginia Raggi indagata per abuso d’ufficio e falso.
Tra le Small Cap in rialzo del 2,7% ErgyCapital, che ha approvato le linee guida per la fusione nella capogruppo Intek Group (-1,5%); la definizione del rapporto di concambio da parte dei CdA delle due società potrebbe avvenire entro marzo 2017. In calo dell’1,3% invece TerniEnergia, multata dalla CONSOB per complessivi 150mila euro per violazione di informativa al pubblico sull’operazione con parti correlate relativa al disinvestimento del gruppo Free Energia.