A 15 minuti dall’apertura delle contrattazioni i futures sui principali indici continentali scambiano intorno alla parità. Le borse continentali dovrebbero dunque ripartire sui valori di chiusura della seduta precedente, condizionata in parte dalla preoccupazione per la risalita dei tassi di interesse sull’obbligazionario.
Fenomeno che per ora non sembra interessare i listini statunitensi, che ieri hanno chiuso poco mossi con modeste prese di beneficio su Nasdaq e S&P500, mentre il Dow Jones ha aggiornato, seppur di pochi punti, il proprio record storico. L’attenzione per la seduta odierna sarà concentrata sulla prima lettura del Pil del quarto trimestre. Attesi inoltre i dati preliminari sugli ordini di beni durevoli di dicembre e quello finale sul sentiment di gennaio stilato dall’Università del Michigan.
Solo segni positivi stamani sui mercati asiatici, mentre la Bank of Japan ha aumentato l’acquisto di titoli pubblici del 10% rispetto al quantitativo previsto, permettendo al rendimento del decennale domestico di scendere allo 0,07% e lasciando presagire una seduta di consolidamento per i mercati obbligazionari anche nel resto del pianeta.
Sul fronte macro, i dati nipponici di dicembre sull’inflazione sono stati lievemente migliori delle attese, con il Cpi nazionale in aumento dello 0,3% su base annua. In Europa l’agenda macro prevede i dati francesi sulla fiducia dei consumatori, la massa monetaria M3 dell’Eurozona, i dati Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese in Italia.
A Piazza Affari ancora occhi puntati su GENERALI e sugli attori coinvolti nella vicenda, ossia INTESA, MEDIOBANCA e UNICREDIT. L’istituto guidato da Carlo Messina sta valutando diverse alternative ma è determinato a presentare un’offerta d’acquisto per la compagnia assicurativa triestina.
Sempre tra i finanziari, da tenere sotto osservazione BANCO BPM che starebbe considerando la vendita dell’asset manager Aletti Gestielle SGR, nel tentativo di ottimizzare la struttura delle proprie attività.
Per POSTE ITALIANE, invece, lo Stato sta preparando una seconda tranche di privatizzazione alla fine del primo semestre di quest’anno. L’obiettivo è quello di collocare sul mercato la quota residua del 30%, attraverso la cessione a investitori istituzionali e risparmiatori.
Da tenere sott’occhio anche STM, la migliore di ieri dopo i conti positivi, e FCA, che ha fornito una guidance migliore delle attese.
Da segnalare, infine, che ATLANTIA ha lanciato la prima emissione obbligazionaria a valere sul proprio programma EMTN di 3 miliardi, costituito nell’ottobre 2016. L’operazione prevede l’emissione di una serie da 750 milioni con scadenza 2025 e rendimento effettivo a scadenza pari a 1,633 per cento.