Utility – Il rialzo dei tassi pesa sul settore (-1%), ma Hera resiste (+0,4%)

Ieri il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,7% in area 19.440 punti, risultando il peggiore fra i principali indici europei. In difficoltà il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha perso l’1%, facendo peggio del corrispondente listino dell’Eurozona, l’Euro Stoxx 600 Utilities (-0,5%). Il comparto delle utility e delle rinnovabili è infatti molto sensibile all’aumento dei rendimenti sui titoli di Stato decennali: ieri il tasso del BTP ha toccato quota 2,27% per poi scendere in area 2,22%, livelli massimi da luglio 2015. Su questo andamento ha influito senz’altro la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale, che ha ravvivato l’ipotesi di elezioni politiche anticipate.

Tutte le Big Cap hanno così chiuso sotto la pari, soprattutto le utility regolate: Snam (-2%), Terna (-1,5%) e Italgas (-0,9%).

Fra le Mid Cap si sono invece mosse in controtendenza sia rispetto all’indice di settore sia rispetto al Ftse Italia Mid Cap (-0,4%) le azioni Hera, che hanno chiuso le contrattazioni con un rialzo dello 0,4% a 2,268 euro. I titoli della multi-utility bolognese hanno beneficiato del report con cui Banca IMI ha confermato la raccomandazione “Buy”, alzando il target price da 3 a 3,1 euro.

Nel segmento delle Small Cap ancora denaro su Alerion Clean Power (+1,3% a 2,97 euro). Ricordiamo che lunedì 30 si terrà l’Assemblea degli azionisti con cui verrà nominato il nuovo CdA.