Mercati – Ftse Mib in rosso con lo spread a 184 bp

Prosegue in ribasso la seduta delle borse europee, con il Ftse Mib di Milano che poco prima delle 12:00 risulta il peggior listino del Vecchio Continente segnando un -2 per cento. In calo anche il Cac 40 di Parigi (-0,9%), il Ftse 100 di Londra (-0,85%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%) e il Dax di Francoforte (-0,75%).

Oltre alle tensioni scaturite dalle controverse politiche internazionali di Trump, i mercati cominciano a guardare il generale rialzo dei rendimenti dei titoli di stato. Un movimento più accentuato in Italia, con il Btp che si è impennato di circa 10 punti base al 2,31%, dopo che la decisione della Consulta sull’Italicum ha riaperto l’ipotesi di elezioni anticipate. Prosegue inoltre il contenzioso tra Roma e Bruxelles sui conti pubblici, mentre lo spread è salito sui massimi di periodo in area 184 punti base.

Sul fronte macro, la lettura finale di gennaio della fiducia al consumo dell’Eurozona è salito a -4,7 punti, contro i -5,1 punti della rilevazione precedente e i -4,9 punti del consensus. Attesi inoltre nel pomeriggio i dati preliminari di gennaio sull’inflazione tedesca, mentre negli Stati Uniti saranno rese note le variazioni relative a reddito e spesa personale di dicembre, oltre ai contratti pendenti di vendite di abitazioni nello stesso mese.

Intanto sul mercato delle valute il cambio euro/dollaro si mantiene sostanzialmente stabile in area 1,07, mentre sale lo yen con il cambio USD/JPY a 114,7 e l’EUR/JPY a 122,6.

Tra le materie prime, poco mosso il petrolio con il Brent (-0,2%) a 55,4 dollari e il Wti (+0,1%) a 53,2 dollari, nonostante i dati pubblicati venerdì sera da Baker Hughes implichino un aumento della produzione Usa. Il numero di impianti in nord America (1.057 unità), infatti, è tornato sopra i massimi del 2016, quindi ai livelli di agosto 2015.

Tornando a Piazza Affari, pioggia di vendite sui titoli del listino principale. Male in particolare le banche, tra cui spicca in negativo UBI (-6,6%). In forte calo anche UNICREDIT (-4,6%) con l’avvicinarsi della data di avvio dell’operazione di aumento di capitale. Secondo le indiscrezioni oggi si terrà un consiglio straordinario della banca per iniziare a esaminare i conti del 2016, che saranno ufficialmente approvati il 9 febbraio. La necessità di un anticipo dell’esame deriva dalla volontà di partire con l’offerta già lunedì prossimo, 6 febbraio. A metà di questa settimana, inoltre, il board sarà nuovamente convocato per decidere la forchetta di prezzo.

In ribasso le utilities che soffrono il rialzo dei rendimenti dei bond governativi, con SNAM (-2,3%) e ITALGAS (-2,6%) su cui pesa anche il downgrade degli analisti di RBC, che hanno tagliato la raccomandazione sui due titoli da “Outperform” a “Sector perform” e i prezzi obiettivo da 4,5 a 4 euro per entrambe.

Deboli i petroliferi con SAIPEM (-1,9%), TENARIS (-2,6%) ed ENI (-1,6%). In particolare, quest’ultima è al centro di un’indagine in merito all’acquisizione di una licenza in Nigeria, asset temporaneamente confiscato dalle autorità.

Male, infine, LEONARDO (-2,6%) nonostante Goldman Sachs abbia confermato il buy con target alzato da 12,2 euro a 14,4 euro (+17,5% di upside). I prezzi probabilmente scontano ancora l’effetto della saltata alleanza con Raytheon per la gara da 350 aerei di addestramento per la Usaf. Contratto che, secondo stime di analisti, aveva un valore di circa 10 miliardi di dollari. Inoltre anche le voci circa la possibilità che Moretti lasci il gruppo preoccupano gli operatori.