A 15 minuti dall’apertura delle contrattazioni i futures sui principali indici continentali scambiano in ribasso tra lo 0,3 e lo 0,4 per cento. Per le borse europee si prospetta dunque un avvio negativo, in linea con le poche piazze asiatiche non chiuse per la festività del capodanno cinese.
Tokyo e Sidney infatti hanno archiviato la mattinata in ribasso rispettivamente dello 0,5% e dello 0,9%, condizionate anche dalle preoccupazioni per le controverse decisioni di Trump delle ultime ore. Preoccupazioni che si sommano al dato deludente sul Pil statunitense e ad alcune trimestrali a stelle e strisce sotto le attese, che hanno portato gli indici di Wall Street a chiudere poco mossi venerdì al termine di un’ottava complessivamente positiva.
Sul fronte macro, il commercio al dettaglio di dicembre in Giappone ha registrato un incremento inferiore alle attese, con un progresso su base annua dello 0,6% a fronte dell’1,3% previsto. In Europa verranno diffusi i dati preliminari di gennaio sull’inflazione tedesca, mentre negli Stati Uniti saranno rese note le variazioni relative a reddito e spesa personale di dicembre, oltre ai contratti pendenti di vendite di abitazioni nello stesso mese.
A Piazza Affari ancora occhi puntati su GENERALI e sugli istituti coinvolti nella vicenda che ruota attorno alla compagnia triestina, ossia INTESA, MEDIOBANCA e UNICREDIT.
Tra i bancari resta da seguire anche UBI, dopo la firma di un memorandum of understanding da parte del fondo Atlante per acquistare 2,2 miliardi di npl in seno alle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti) che saranno integrate dall’istituto lombardo.
Tra i petroliferi, sotto osservazione ENI, al centro di un’inchiesta sull’acquisizione di una licenza in Nigeria temporaneamente confiscata dal tribunale di Abuja. Nel frattempo, inoltre, l’oro nero ha aperto l’ottava in ribasso, penalizzato anche dall’aumento di pozzi di trivellazione negli Stati Uniti.
Occhi puntati anche su MEDIASET, dopo che la holding della famiglia Berlusconi, Fininvest, ha smentito le voci di stampa che vedevano il Biscione e Vivendi vicine alla firma di un accordo.
Da seguire anche STM, il colosso dei semiconduttori reduce da un’ottava in grande spolvero, con un rialzo del 15,5%, grazie ai risultati del quarto trimestre 2016 e soprattutto alla guidance migliore delle attese per i primi tre mesi del 2017.
Da segnalare, infine, che a mercati chiusi verranno resi noti i dati preliminari relativi ai ricavi del quarto trimestre 2016 di LUXOTTICA.