Le quotazioni di Ubi, dopo il rally dell’ultimo periodo, subiscono una naturale battuta d’arresto. Infatti, dopo il rialzo di oltre il 35% messo a segno negli ultimi 3 mesi, di cui oltre il 28% solo a gennaio, mostra intorno alle 12:15 a Piazza Affari una discesa del 6,7% a 3,3 euro, anche a causa di un ribasso generalizzato del settore creditizio del 3,1 per cento.
Intorno alle 12:15 a Piazza Affari il titolo Ubi segna un calo del 6,7% a 3,3 euro mentre il settore di appartenenza registra una discesa del 3,1 per cento.
Una flessione che può essere considerata fisiologica considerando lo scatto di oltre il 35% messo a segno dalle azioni della banca lombarda negli ultimi tre mesi, di cui oltre il 28% solo nell’ultimo mese.
Il trend rialzista, avviatosi ai primi di dicembre, ha subito un’accelerazione nel primo mese di quest’anno e in particolare dal 12 gennaio, con le quotazioni che hanno superato la soglia dei 3 euro, a seguito dell’offerta formale per l’acquisto delle tre Good Bank (Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti) al prezzo simbolico di 1 euro e subordinatamente al verificarsi di alcune condizioni poste dalla stessa Ubi per finalizzare il tutto.
Un ulteriore slancio alle quotazioni delle azioni di Ubi è arrivata il 18 gennaio, quando il titolo si è portato in area 3,5 euro, dopo che Bankitalia ha accettato la proposta formulata da Ubi per i tre istituti salvati a novembre 2015.
Diversi analisti hanno accolto positivamente la notizia alzando sia il giudizio a ‘buy’ che i rispettivi target price, dando credibilità a quanto dichiarato dal Ceo Victor Massiah nel giorno della presentazione dell’offerta. Il manager ha detto di aspettarsi nel 2020 un utile netto di 1,2 miliardi con l’aggregazione delle tre Good Bank.
Inoltre, anche le principali agenzie di rating hanno confermato i loro giudizi sul merito creditizio di Ubi, sostenendo che quest’ultimo non sarebbe stato intaccato dall’integrazione delle tre Good Bank.
È doveroso ricordare che la banca lombarda effettuerà un aumento di capitale da 400 milioni per mantenere un Cet1 superiore all’11% nell’ambito dell’operazione, che sarà portato a termine entro il primo semestre dell’anno, secondo quanto detto dal Ceo Massiah.
Nel frattempo, una delle condizioni poste da Ubi per portare a termine l’acquisto delle tre banche è stata soddisfatta. Infatti, lo scorso venerdì Quaestio sgr, società che gestisce il fondo Atlante, ha siglato un memorandum of understanding per acquisire 2,2 miliardi di npl appartenenti ai tre istituti.