Utility – Il rialzo dei tassi pesa sul settore, ma Alerion vola (+4,1% s/s)

Nelle ultime cinque sedute il Ftse Mib è stato volatile e ha archiviato l’ottava con un ribasso dello 0,8% in area 19.300 punti. E proprio il settore delle utility e delle rinnovabili ha zavorrato Piazza Affari, collocandosi come secondo peggior comparto della settimana Milano solo dopo quello delle telecomunicazioni. Il Ftse Italia Servizi Pubblici ha infatti perso il 4,7% rispetto alla chiusura del 20 gennaio, scendendo nuovamente sotto i 23mila punti e facendo peggio il corrispondente listino dell’Eurozona, che ha limitato la frenata al -2,2% s/s. Il settore utility ha sofferto l’aumento dei rendimenti sui titoli di Stato decennali europei e italiani in particolare, con il tasso del BTP che ha toccato quota 2,23%, massimo da luglio 2015 [Per approfondire leggi anche Utility – Il settore sconta il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato].

Le performance borsistiche di tutte le Big Cap sono state infatti molto deboli la scorsa settimana: Italgas (-5,3%), Enel (-5%), Terna (-4,1%), Snam (-3,9%) e A2A (-3%). Per la multi-utility lombarda si segnala che il Comune di Milano ha approvato la modifica della quota paritetica vincolata dal patto di sindacato col Comune di Brescia dal 50%+2 azioni al 42 per cento.

Fra le Mid Cap si sono mosse in controtendenza le quotazioni di Erg (+0,9% s/s). Settimana scorsa è scaduto il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per gli asset della joint venture TotalErg. Ricordiamo che Erg intende cedere la sua quota del 51% nella jv (considerata non più core dal 2015) entro la fine del 2017.

Tra le Small Cap ha brillato Alerion Clean Power, che nelle ultime cinque sedute ha guadagnato il 4,1% portandosi a 2,946 euro e che nel corso della settimana ha toccato i massimi da aprile 2015 a quota 3,028 euro. Le quotazioni hanno beneficiato dell’annuncio da parte di FRI-EL Green Power, azionista di Alerion con il 29,36% del capitale, di promuovere un’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria avente a oggetto il rimanente 70,64% del capitale non posseduto. Per ciascuna azione portata in adesione all’OPS, FRI-EL riconoscerà agli azionisti di Alerion 1 strumento finanziario partecipativo di natura obbligazionaria di nuova emissione, avente valore nominale pari a 3 euro. In particolare, il CdA di FRI-EL ha deliberato di proporre alla propria Assemblea straordinaria dei soci, convocata per il prossimo 8 febbraio, l’emissione fino a un massimo di 60 milioni di strumenti obbligazionari per un importo complessivo di 180 milioni, di cui fino a un massimo di 92,35 milioni al servizio dell’OPS e fino a un massimo di 87,65 milioni per la raccolta di nuove risorse finanziarie. Ricordiamo che si tiene oggi, lunedì 30 gennaio, l’Assemblea degli azionisti di Alerion con cui verrà nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Sarà uno scontro aperto fra i due azionisti di maggioranza: Edison e F2i da una parte col 38,931% del capitale e FRI-EL dall’altra col 29,36 per cento.