Unicredit ha deciso di svalutare la propria partecipazione in Atlante, a pochi mesi dall’investimento. Una scelta legata al piano di pulizia dei conti varato dall’Ad Jean Pierre Mustier, per rilanciare la banca e attrarre i sottoscrittori dell’aumento di capitale da 13 miliardi. Gli altri soci del fondo gestito da Alessandro Penati saranno chiamati a breve a decidere come valutare la propria partecipazione. Vediamo chi sono i principali sottoscrittori.
La decisione di svalutare la propria partecipazione nel fondo Atlante già a partire dal quarto trimestre del 2016, cioè a pochi mesi dall’avvenuto investimento, ha colto di sorpresa il mercato e ha innalzato le perdite attese per Unicredit.
A fine settembre Unicredit aveva versato ad Atlante circa 504 milioni, a fronte di un impegno complessivo di investire 845 milioni. A questi si sono aggiunti 182 milioni nel corso del quarto trimestre 2016 a seguito della ricapitalizzazione per altri 938 milioni di Popolare Vicenza e Veneto Banca, le banche salvate da Atlante. Unicredit dovrà ancora versare 159 milioni entro fine dicembre 2016.
L’ammontare preciso della svalutazione non è stato reso noto, ma dovrebbe corrispondere a circa il 60-80% del valore di carico.
La politica di bilancio di Unicredit è legata al piano industriale dell’istituto e all’operazione di ricapitalizzazione, per cui il nuovo amministratore delegato di Unicredit, arrivato dopo che il progetto Atlante era già stato lanciato, ha deciso di voltare pagina rispetto al passato, archiviando le partite che potrebbero avere ricadute negative sui conti dei prossimi anni.
Il suo obiettivo è attrarre gli investitori chiamati a sottoscrivere un aumento da 13 miliardi con una storia di rilancio e recupero della redditività. Non tutte le altre banche vorranno seguire la stessa strada, effettuando un colpo di spugna sul passato. Potrebbero decidere di attendere il piano di recupero dei due istituti di credito veneti, affidato alle cure dell’ex Ad di Mps, Fabrizio Viola, piano che potrebbe prevedere anche la fusione delle due banche.
In ogni caso, la tabella seguente riporta i principali investitori nel fondo Atlante, i cui consigli di amministrazione saranno a breve chiamati a decidere quale politica di bilancio seguire per la propria partecipazione.
Tra i principali finanziatori del fondo che ha investito nel salvataggio di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza c’è Banca Intesa, con una partecipazione di 845 milioni di euro, pari a quella di Unicredit.
Tra le società quotate a Piazza Affari si nota anche la presenza di Poste Vita, che fa capo alla società guidata da Francesco Caio. Importante anche l’impegno di Ubi, che ha investito 200 milioni di euro. Seguono, come peso dell’esposizione UnipolSai, Bper e Banca Popolare di Milano con 100 milioni. Alla quota di Bpm va sommata anche quella di Banco Popolare per 50 milioni, per cui la posizione del gruppo Banco Bpm è di 150 milioni. Creval ha stanziato 60 milioni. Infine tra chi ha sottoscritto quote per 50 milioni vi sono Banca Mediolanum, Banca Popolare di Sondrio, Generali e Mps.