Apertura poco mossa per le borse europee, dopo le forti vendite di ieri innescate dal controverso decreto di Trump sull’immigrazione. Intorno alle 9:15, il Ftse Mib di Milano, il Dax di Francoforte, il Ftse 100 di Londra e il Cac 40 di Parigi oscillano sulla linea della parità, mentre l’Ibex 35 di Madrid segna un -0,2 per cento.
Sul fronte macro, giornata ricca di appuntamenti. Attenzione in particolare ai dati per l’Eurozona su Pil (prima stima) del quarto trimestre, disoccupazione a dicembre e inflazione a gennaio. L’Istat pubblicherà invece i dati provvisori sulla disoccupazione e sui prezzi alla produzione dell’industria a dicembre, mentre in Germania verranno diffusi i dati sul mercato del lavoro di gennaio.
Oggi, inoltre, inizia la due giorni di meeting della Fed che domani si pronuncerà sui tassi, mentre in Europa sono previsti i discorsi dei consiglieri esecutivi Bce Yves Mersch e Benoit Coeuré. Il presidente Mario Draghi tiene invece il discorso di apertura alla conferenza «Into the future: Europe’s digital integrated market» a Francoforte.
Intanto l’EUR/USD si mantiene sostanzialmente stabile in area 1,069, mentre lo yen risale sia sul dollaro (USD/JPY a113,6) che sulla moneta unica (EUR/JPY a 121,5) approfittando delle tensioni innescate dalla decisione di Trump in tema di immigrazione.
Incertezze che hanno favorito anche l’oro, tornato in area 1.200 dollari l’oncia. Sempre tra le materie prime, in calo invece il petrolio, con il Brent (-0,3%) a 55,1 Wti (-0,5%) a 52,4, dopo che i dati sugli impianti in nord America hanno mostrato un incremento dell’attività estrattiva in Usa.
Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp riparte in area 184 punti base, dopo aver sfiorato ieri la soglia dei 190 bps, con il rendimento del decennale italiano al 2,31 per cento.
Tornando a Piazza Affari, dopo il crollo della vigilia ancora in calo UNICREDIT (-2,1%), che ieri ha comunicato i risultati preliminari del quarto trimestre 2016, influenzati da poste non ricorrenti per circa 12,2 miliardi da attribuire a svalutazioni e rettifiche. Lo scorso esercizio dovrebbe quindi chiudersi con una perdita di 11,8 miliardi.
Ancora male anche UBI e SAIPEM, in calo rispettivamente del 3,6% e dello 0,8 per cento.
Nel lusso, LUXOTTICA (+1%) ha presentato i dati preliminari delle vendite del quarto trimestre del 2016, che evidenziano un fatturato consolidato reported in linea alle attese pari a 2.142 milioni, in crescita del 5,2% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2015 (+6,3% a cambi correnti). Sale anche FERRAGAMO (+0,5%) in attesa del preconsuntivo del quarto trimestre.
Tra i titoli dell’automotive, infine, rimbalzo per FCA (+1,9%) e CNH (+1,5%), con quest’ultima che oggi presenterà i dati trimestrali.