Utility – Settore tutto in rosso (-2,3%). Tiene solo TerniEnergia (+0,2%)

Avvio di settimana da dimenticare per Piazza Affari, la peggiore d’Europa, con il Ftse Mib che ha chiuso la prima seduta dell’ottava in calo del 2,9%, scendendo sotto i 19mila punti; tutti i 40 titoli del principale listino della Borsa di Milano hanno concluso le contrattazioni in territorio negativo, specialmente il comparto bancario. A condizionare l’andamento dei mercati le controverse politiche internazionali di Trump e il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato. In Italia, il tasso sul BTP a 10 anni è infatti balzato al 2,31% e lo spread con il corrispondente Bund tedesco si è così ampliato a 186 punti base.

L’aumento dei rendimenti sui governativi ha pesato come di consueto sul settore delle utility e delle rinnovabili, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha perso il 2,3%, facendo molto peggio dell’omologo listino dell’Eurozona, l’Euro Stoxx 600 Utilities (-1,6%). Nel dettaglio, hanno chiuso la seduta di ieri sotto la pari tutte le società del comparto eccetto TerniEnergia (+0,2%).

Fra le Small Cap giù Alerion Clean Power (-2,6%) nella giornata in cui l’Assemblea dei soci ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2017-2019, con 8 membri proposti nella lista presentata dal socio al 29,4% FGPA, risultata la più votata, a eccezione del consigliere Brianza, che figurava nella lista presentata dai soci al 38,9% Eolo Energia e F2i Energie Rinnovabili.