Mercati – Mattinata di acquisti sull’Europa, focus sui dati macro

Le borse europee proseguono in territorio positivo, confermando l’intonazione manifestata in avvio dopo due sedute consecutive in calo. Intorno alle 12:10 il Ftse Mib di Milano viaggia in rialzo dello 0,7%, sostanzialmente allineato al Ftse 100 di Londra (+0,8%), mentre il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi sono più distaccati, rispettivamente a +1% e +1,1 per cento. Arretrato invece l’Ibex 35 di Madrid, fermo a +0,3 per cento.

Giornata ricca di appuntamenti macro, con la pubblicazione dell’indice Pmi manifatturiero di gennaio di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e dell’Eurozona, tutti al di sopra della soglia psicologica dei 50 punti.

In particolare l’indicatore ha mostrato un miglioramento dell’attività manifatturiera, rispetto a dicembre, in Francia (53,6 punti) e nella Zona Euro (55,2 punti), battendo anche le attese degli analisti. In Germania e nel Regno Unito il Pmi è stato lievemente al di sotto delle rilevazioni precedenti e del consensus, attestandosi rispettivamente a 56,4 e 55,9 punti. In Italia, infine, l’indice è sceso a 53 punti a fronte dei 53,4 previsti.

Negli Stati Uniti, invece, verranno diffusi il rapporto Adp di gennaio sull’occupazione non agricola, l’indice Ism manifatturiero dello stesso mese e i dati su spesa per le costruzioni a dicembre, oltre alle richieste settimanali di ipoteche.

Il tutto in attesa dell’annuncio sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve, con gli operatori che prevedono un mantenimento dello status quo, sperando però di ottenere segnali sulle tempistiche dei prossimi rialzi.

Intanto il dollaro si mantiene sostanzialmente stabile sull’euro con il cambio EUR/USD a 1,079, dopo l’impennata di ieri scatenata dalle dichiarazioni del consigliere di Trump che ha accusato la Germania di sfruttare la moneta unica “fortemente svalutata” per avvantaggiarsi sugli Stati Uniti. Lo yen ritraccia leggermente dopo l’impennata delle ultime sedute, con l’USD/JPY che si attesta a 113,4 e l’EUR/JPY a 122,3.

Tra le materie prime, poco mosso il petrolio con il Brent a 55,8 dollari al barile e il Wti a 53 $/B, in attesa dei dati settimanali sulle scorte Usa diffusi nel pomeriggio dall’Eia. Sostanzialmente invariato pure l’oro in area 1.212 dollari l’oncia, in attesa dell’annuncio della Fed.

Sull’obbligazionario, lo spread Bund-Btp risale a 184 punti, con il rendimento del decennale italiano nuovamente in aumento al 2,31 per cento. Oggi inoltre scade il termine per la risposta del Governo alla Commissione Europea sui conti pubblici, con Roma chiamata a una correzione del deficit strutturale.

Tornando a Piazza Affari, continua a volare FERRAGAMO (+6,2%), che ha confermato un miglioramento del trend di vendite nel quarto trimestre, battendo le stime degli analisti. Il gruppo ha pubblicato ieri i dati preliminari del periodo ottobre-dicembre, chiuso con un fatturato consolidato di 423,9 milioni, in aumento dell’1% a cambi costanti (+3,6% a cambi correnti) rispetto al corrispondente periodo del 2015.

In rialzo anche BUZZI (+2,8%), STM (+2,5%) e LEONARDO (+2,2%), con il Cda di quest’ultima che ha confermato l’Ad Mauro Moretti al suo posto.

Acquisti anche su UNICREDIT (+1,7%) che oggi riunisce il proprio board per decidere il prezzo a cui offrirà le nuove azioni in vista dell’aumento di capitale. Contrastati gli altri bancari, con INTESA e BANCO BPM a -0,3%, UBI invariata, BPER a +0,2% e MEDIOBANCA a +1,1 per cento.

Nel frattempo la Bce avrebbe chiesto agli istituti italiani di presentare entro fine mese dei piani di dismissione degli npl nei loro bilanci. Alcuni istituti li avrebbero già presentati, ma molti altri li starebbero ancora elaborando, anche con l’ausilio di società di consulenza.

Tra i petroliferi denaro su ENI (+0,8%), mentre l’Ad Claudio Descalzi e il primo ministro dell’Iraq Haydar al-Abadi si sono incontrati per discutere delle prospettive di crescita del settore petrolifero in Iraq e in particolare delle attività di sviluppo del giacimento di Zubair.

Ancora debole CNH (-0,7%) dopo i deboli risultati presentati ieri, mentre FCA (+0,1%) attende i dati di gennaio sulle immatricolazioni.