Il Tesoro metterà sul mercato la quota ancora in suo possesso di Poste Italiane, pari a circa il 30%, entro la prossima estate. A confermarlo è stato lo stesso ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda durante un’audizione alla Camera.
L’attuale prezzo di Borsa, pari a 5,8 euro, è ancora inferiore rispetto a quello del primo collocamento nel 2015 pari a 6,75 euro, tuttavia al Tesoro sperano che le cose migliorino nei prossimi mesi.
Aspettativa supportata dalle operazioni che il gruppo sta portando avanti volte alla creazione di valore, come la creazione di un polo del risparmio gestito con Anima e lo sviluppo di sinergie nei sistemi di pagamento dopo l’acquisizione di Sia.
La quota dello Stato in Poste si era già ridotta dopo le due operazioni portate a temine. La prima ha riguardato la vendita del 35,5% del capitale nell’ambito della quotazione in Borsa del 2015, la seconda ha interessato la cessione di un altro 30% a Cassa Depositi e Prestiti nel 2016, che ora detiene circa il 35 per cento. Agli attuali prezzi di mercato lo Stato dovrebbe incassare una cifra intorno ai 2,3 miliardi.
A Piazza Affari il titolo Poste Italiane, intorno alle 16:30 segna un rialzo dello 0,3% a fronte del progresso del 2,4% dell’indice settoriale.