Il gruppo veneto dell’occhialeria guidato da Luisa Delgado ha presentato i dati preliminari delle vendite del quarto trimestre 2016 chiuso con un fatturato consolidato pari a 313,7 milioni, in calo dell’1,7% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Performance che, considerando solo le vendite del portafoglio dei marchi in continuità, evidenzia invece una crescita di mezzo punto percentuale.
Gli analisti avevano stimato la contrazione del giro d’affari, con vendite per 307,9 milioni.
Dalla ripartizione geografica dei ricavi emerge un positivo andamento delle vendite in Europa (+8,4% a cambi costanti), che si conferma il mercato di riferimento per il gruppo realizzando oltre il 44% del fatturato totale. Persistono invece le difficoltà in Nord America (-5,2%) e nell’area Asia-Pacifico (-30,8%).
I ricavi degli ultimi tre mesi dell’anno hanno attestato il giro d’affari consolidato dell’intero esercizio a 1.252,8 milioni, in leggera contrazione rispetto ai 1.279 milioni del 2015 (-1,2% a cambi costanti e -2% a cambi correnti), in seguito all’impatto negativo dei marchi che non fanno più parte del portafoglio del gruppo.
Nell’anno, le vendite del portafoglio dei marchi in continuità sono cresciute del 3,6% a cambi costanti (+5,2% escl. Retail).
Commento
Pesante la reazione del mercato, con il titolo che a metà seduta riporta una perdita del 5,8 per cento, a fronte di un Ftse Mib in aumento dello 0,7 per cento. Gli investitori sembrano temere la perdita di altri brand in portafoglio (dopo Céline in uscita a fine anno), specie per quanto riguarda quelli in licenza da Lvmh. Il colosso francese del lusso potrebbe infatti decidere di portare in house la produzione e distribuzione di occhiali, seguendo la strada già intrapresa da Kering.