Chiusura di ottava in rialzo per le borse europee, sostenute anche dalla partenza positiva di Wall Street. Milano stacca gli altri listini continentali con il Ftse Mib che termina le contrattazioni con un +1,2% a 19.116 punti. Bene anche il Ftse 100 di Londra (+0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e il Dax di Francoforte (+0,2%).
Giornata ricca di appuntamenti macro sia in Europa che negli Usa. Nel Vecchio Continente sono stati diffusi gli indici Pmi servizi di gennaio di Italia, Francia, Germania, Regno Unito ed Eurozona, tutti ben al di sopra dei 50 punti, soglia che separa la crescita dalla recessione.
L’Istat, inoltre, ha pubblicato la lettura preliminare sull’inflazione di gennaio, in lieve aumento (+0,2%) su base mensile a fronte del +0,4% di dicembre e in crescita dello 0,9% su base annua (+0,8% il consensus e +0,5% la rilevazione precedente).
Dall’altra parte dell’oceano, invece, il Dipartimento del Lavoro ha diffuso i dati sui non farm payroll di gennaio, con il settore non agricolo che lo scorso mese ha creato più posti di lavoro delle attese. In leggero aumento però il tasso di disoccupazione, salito di un decimo di punto percentuale al 4,8 per cento.
La debole crescita dei salari orari, inoltre, potrebbe indurre la Fed ad assumere un atteggiamento più cauto nel pianificare le tempistiche dei prossimi rialzi dei tassi di interesse.
Considerazioni che hanno portato a un indebolimento del dollaro, con il cambio EUR/USD in area 1,079 e l’USD/JPY a 112,5.
Tra le materie prime, in rialzo il petrolio con il Brent (+0,7%) a 57 dollari e il Wti (+0,6%) a 53,9 dollari, beneficiando anche delle nuove minacce di Trump su possibili sanzioni all’Iran dopo il recente test balistico effettuato dal paese.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento Bund-Btp si attesta in area 184 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,26 per cento.
Tornando a Piazza Affari, acquisti su INTESA (+2,7%) dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. Durante la conference call con gli analisti, inoltre, l’Ad Carlo Messina ha precisato che un’eventuale aggregazione con GENERALI (+0,3%) sarà fatta sole se interessante per i soci della banca. Sempre tra i bancari, denaro su BANCO BPM (+1,7%) e BPER (+2,4%), mentre chiude in controtendenza UBI (-0,4%).
In rialzo TELECOM ITALIA (+2,6%) in attesa dei conti del quarto trimestre, mentre i risultati della controllata brasiliana hanno battuto le stime degli analisti.
Prosegue la corsa di FERRARI (+2,1%) in scia ai risultati record del 2016 pubblicati ieri, con il titolo che ha toccato un nuovo massimo storico intraday a 61,2 euro. Ben intonati gli energetici, con SNAM (+1,5%), TERNA (+1,3%), SAIPEM (+1,7%) ed ENI (+2,6%). Il colosso a sei zampe ha comunicato che oggi a Singapore si è tenuta la cerimonia di battesimo dell’unità galleggiante di produzione e stoccaggio (floating production, storage and offloading, FPSO) “John Agyekum Kufuor”.
La FPSO andrà ad operare nel campo di Sankofa-Gye Nyame nel bacino di Tano, nell’offshore del Ghana, per il progetto Offshore Cape Three Points (OCTP). La nave arriverà in Ghana entro aprile 2017.
Nel lusso, infine, spicca FERRAGAMO (+1,6%) dopo la presentazione del nuovo piano strategico. Il gruppo punta a registrare nel medio periodo un crescita del fatturato doppia rispetto al mercato, un incremento di circa 200 bps del gross margin e alla riconquista della leadership nelle calzature, anche attraverso 15-20 nuovi store all’anno.