Il Ftse Mib chiude la settimana a 19.116,04 punti (-1,1%). L’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale chiude a 16.479,62 punti (-2,3%), sottoperformando l’Euro Stoxx Oil&gas a 312,14 punti (-1,2%). Il petrolio ha chiuso a 56,83 dollari al barile (+2,6%) e il wti a 53,77 dollari (+1,2%). Tonfo di Saipem che cede oltre il 10 per cento.
Il Ftse Mib termina le contrattazioni settimanali a 19.116,04 punti (-1,1%).
Cinque giorni di rialzo per le quotazioni del greggio che ormai non sembrano più risentire dei dati negativi delle scorte Usa. Durante la settimana i prezzi hanno beneficiato delle dichiarazioni di Trump che minaccia sanzioni ed embargo all’Iran, cosa che limiterebbe l’accesso del petrolio sui mercati occidentali. Inoltre anche Novak ha rassicurato sul taglio alla produzione dei Paesi Opec e non Opec. Il brent ha chiuso a 56,83 dollari al barile (+2,6%) e il wti a 53,77 dollari (+1,2%). L’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale chiude a 16.479,62 punti (-2,3%), sottoperformando l’Euro Stoxx Oil&gas a 312,14 punti (-1,2%).
Per quanto riguarda i titoli del comparto, tutte in rosso le big cap che non riescono a capitalizzare l’andamento positivo delle quotazioni. In primis Saipem che in cinque giorni lascia sul terreno oltre il 10%. Probabilmente il mercato si attende un quarto trimestre debole e una bassa visibilità sul 2017 visto le poche commesse acquisite nell’ultimo trimestre. Eni ripiega del 1,6% a 14,53 euro, risentendo dello scandalo Nigeria con la confisca in via cautelare della licenza offshore OPL245 detenuta pariteticamente dalla big oil italiana e Shell.
Pesante Saras che cede il 7,5% su margini di raffinazione in calo e dopo la vendita di una parte del capitale da parte dei russi. Crolla d’Amico dopo le dichiarazioni del management che hanno comunicato al mercato l’intenzione di lanciare un nuovo aumento di capitale.