Media -I dati diffusionali Ads di dicembre chiudono un ‘annus horribilis’ per la stampa

I dati diffusionali Ads stimati dagli editori, riferiti al mese di dicembre 2016 per le testate a periodicità quotidiana e settimanale e al mese di novembre per le testate a periodicità mensile, riportano ancora cali diffusi praticamente per la maggior parte delle testate. I dati risultano ancora penalizzati dalla mancanza delle copie digitali multiple, per le quali Ads ha recentemente approvato il nuovo regolamento, che sarà in vigore da maggio 2017. Un’assenza che penalizza soprattutto il quotidiano Il Sole 24 Ore (-49%), per il quale sono ancora in corso accertamenti. Prosegue il trend di crescita del settimanale L’Espresso (+81%), mentre risultano invariate le copie diffuse per i settimanali del gruppo Cairo Communication, grazie anche al lancio di nuove testate.

I dati pubblicati da Ads (Accertamenti Diffusione Stampa) relativi al mese di dicembre per i quotidiani e i settimanali e al mese di novembre per i mensili riportano ancora difficoltà su pressoché tutte le testate. Si ricorda che dal mese di aprile i dati diffusionali vengono rilasciati senza la rilevazione delle copie digitali multiple.

Nei giorni scorsi il CdA di Ads ha approvato il nuovo regolamento per la certificazione di tali copie. Le nuove regole entreranno in vigore da maggio 2017 “per consentire agli operatori del settore gli opportuni adeguamenti dei propri sistemi informativi”.

Ads ha inoltre rilasciato i certificati relativi alle diffusioni 2015, deliberando la temporanea sospensione della certificazione delle copie digitali multiple. Rinviato il rilascio del certificato relativo alla diffusione 2015 della testata Il Sole 24 Ore in attesa di documentazione e chiarimenti da parte dell’editore, in merito alle differenze emerse tra dati a suo tempo dichiarati e dati accertati.

Il quotidiano finanziario di Confindustria è il più penalizzato dalla mancata rilevazione delle copie digitali multiple, con il dato diffusionale relativo al mese di dicembre in calo del 49% rispetto allo stesso mese del 2015, quando il totale includeva 126.125 copie digitali multiple.

Sulla testata Il Sole 24 Ore è in corso un’indagine volta ad accertare quante e a che prezzo sono state vendute le più di centomila copie del giornale destinate a grandi clienti: banche, grandi imprese ed enti pubblici. In particolare, l’indagine dovrà accertare se il management del gruppo ha comunicato negli ultimi anni dati corretti ad Ads.

Questi ultimi prevedono infatti che una copia per essere conteggiata come effettivamente venduta deve risultare consegnata o scaricata e pagata con un prezzo non inferiore al 30% di quello di copertina.

La leadership nei quotidiani è sempre detenuta da Il Corriere della Sera, seguito da La Repubblica, entrambi in calo del 20% circa.

Anche per le periodicità settimanali e mensili valgono le considerazioni sopra esposte in riferimento alle copie digitali multiple. Tra i settimanali venduti in dicembre si rileva ancora la forte crescita de L’Espresso,  che si avvicina alle 300 mila copie diffuse con un aumento dell’80% circa rispetto al mese di dicembre 2015.

Invariato il numero di copie diffuse per i settimanali di Cairo Communication, che beneficia anche del lancio di nuovi periodici, mentre per le testate facenti capo a Mondadori il calo del 9% circa.

I dati diffusionali dei mensili, relativi al mese di novembre, continuano a risentire oltre che della sospensione delle copie digitali multiple, anche della mancata rilevazione dei dati di alcune testate.