Dopo un’apertura in frazionale rialzo i principali listini europei cedono qualche decimo di punto percentuale e il Ftse Mib di Milano scivola a -0,4 per cento. Intorno alle 9:35 il Cac 40 di Parigi, debole ieri, fa segnare la miglior performance a +0,3%, l’Ibex 35 di Madrid e il Dax di Francoforte scambiano sostanzialmente sulla parità mentre il Ftse 100 di Londra cede lo 0,2 per cento.
In una giornata povera di spunti macro, l’attenzione per la seduta europea si concentra nuovamente sul mercato obbligazionario, dove il differenziale tra Btp e Bund risale fino a 203 punti base, con il rendimento del Btp al 2,37 per cento.
A tenere banco nel Vecchio Continente sono anche le questioni politiche, dalla Francia, con le tensioni legate alle prossime elezioni presidenziali di aprile, al Regno Unito, dove la Camera dei Comuni di Londra voterà oggi il progetto di legge per avviare le procedure di uscita dall’Unione, fino all’Italia, dove il decreto salva-risparmio approda al Senato. Nel frattempo, inoltre, tornano a profilarsi i timori per un’uscita della Grecia dall’Unione Europea, con i creditori esasperati dai ritardi nei rimborsi dei prestiti.
Altro tema caldo è la discesa del petrolio, cominciata ieri, che prosegue anche in mattinata con Brent e Wti rispettivamente a quota 54,7 e 51,7 dollari al barile. A penalizzare l’oro nero contribuiscono le previsioni di consumi in calo e la dichiarazione dell’Eia che il 2018 sarà l’anno con la più elevata produzione di greggio dal 1970. La stessa Eia diffonderà nel pomeriggio i dati ufficiali sulle scorte americane, mentre le rilevazioni preliminari hanno indicato il più elevato incremento da ottobre.
Sul Forex continua la discesa dell’euro nei confronti del dollaro, con il cambio EUR/USD giunto a 1,065. Invariato il biglietto verde sullo yen, mentre la moneta unica perde terreno anche sulla sterlina e sulla valuta giapponese.
A Piazza Affari si registra volatilità in avvio su YOOX NET-A-PORTER, che dopo una partenza positiva scivola a -1,4 per cento. Ieri a mercati chiusi la società ha diffuso i risultati del quarto trimestre 2016, in cui ha riportato un fatturato netto consolidato pari a 538,2 milioni, con un incremento del 15,7% a cambi costanti (+11,4% reported) rispetto al pari periodo 2015.
Acquisti in avvio su ENEL (+0,7%) dopo l’innalzamento del target price e della raccomandazione (da ‘equal’ a ‘overweight’) da parte di Morgan Stanley.
Lievemente positiva anche MEDIOBANCA (+0,3%), che pubblicherà oggi i conti del semestre.
Nel comparto auto, resta sotto la lente FCA (-0,4%). Secondo fonti non ufficiali i modelli Fiat Chrysler sarebbero stati autorizzati ad essere esclusi da alcuni test sulle emissioni diesel, nell’ambito delle indagini effettuate dal Ministero delle infrastrutture e trasporti italiano in seguito allo scandalo Volkswagen. È quanto si evince in un rapporto del Ministero presentato lo scorso ottobre alla Commissione d’Inchiesta del Parlamento europeo sullo scandalo dieselgate ma mai ufficialmente pubblicato.
Fuori dal listino principale sono attesi oggi i conti di COIMA RES (-1%) e i risultati preliminari CREDEM (-0,3%).