Utility – Rimbalzo per il comparto. Hera la migliore (+2,2%)

Le Borse europee hanno chiuso la seduta di ieri contrastate, ma poco distanti dalla parità. Il Ftse Mib di Milano ha terminato in lieve flessione dello 0,2%, appesantito dai titoli bancari, specialmente Banco BPM (-6%).

Nonostante il rendimento del BTP decennale in area 2,35% e uno spread BTP-Bund risalito nel finale a ridosso dei 200 punti base, il settore utility ha segnato un rimbalzo dello 0,7%, recuperando solo in parte il calo dell’1,6% della seduta precedente.

Fra le Big Cap gli acquisti si sono rivolti a Enel (+0,9%), che ieri ha annunciato di aver siglato una partnership con Aton Storage, attiva nei sistemi di accumulo energetico per i clienti domestici.

Nel segmento delle Mid Cap si è distinta Hera con un guadagno del 2,2%; la multi-utility con sede a Bologna rimane infatti in pole position per l’esordio nel Ftse Mib: se il CdA di MPS di domani, 9 febbraio, non rilascerà indicazioni sul ripristino delle negoziazioni (sospese dal 23 dicembre), Ftse Russell escluderà la banca dal Ftse Mib a partire da marzo. Giù invece Acea (-1,6%), che si è così rimangiata il +0,8% della seduta precedente in scia alla diffusione di alcuni dati consolidati preliminari relativi al 2016. L’entusiasmo iniziale si è raffreddato, alla luce del fatto che gran parte dell’Ebitda addizionale deriva da componenti one-off.

Tra le Small Cap si segnala che TerniEnergia ha perso il 3,9%, la terza peggior performance borsistica fra le società del segmento Star.