Cnh – Punta sull’ibrido per crescere in Europa

Pierre Lahutte, brand president di Iveco, ha illustrato i risultati e le prospettive future della controllata del gruppo italo americano.

Il 2016 si è chiuso con ricavi stabile a 9,6 miliardi, ma con un aumento dell’utile operativo da 246 a 333 milioni. Bene in particolare l’Europa, che copre l’84% del fatturato dei veicoli commerciali di Cnh, mentre hanno sofferto il sud America, l’Africa e la Turchia.

Per quanto riguarda il 2017, non è previsto l’approdo in Usa, mentre il manager ribadisce l’interesse per la Cina dove nei prossimi mesi sarà operativo un nuovo impianto. Un investimento costato circa 200 milioni finalizzato alla produzione del nuovo China daily e per rafforzare il brand su tale mercato.

In Europa, invece, Iveco prevede di continuare a crescere, ad eccezione del Regno Unito causa Brexit, e uno dei principali driver secondo Lahutte sarà il nuovo Stralis con alimentazione a gas. In tal senso, è stato siglato un contratto con il gruppo Lannutti che prevede l’acquisto di 610 nuovi veicoli entro 3-4 anni per un valore di circa 50 milioni di euro.

La fornitura sarà composta da diverse tipologie di veicoli per coprire le diversificate esigenze di trasporto in funzione dei numerosi settori in cui opera Lannutti. Commessa importante anche per quanto riguarda il tema della sostenibilità, in termini di riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale, segmento in cui Iveco punta a conquistare la leadership di mercato.

Commento:

Il contratto siglato da Iveco rappresenta una notizia positiva per il gruppo, in quanto potrà aiutare ad aumentare il grado di penetrazione nel segmento dei camion in Europa. In particolare, la società spera di accorciare il gap con i competitor nel settore dei mezzi pesanti, con Iveco che attualmente ricopre una quota di mercato di circa l’8 per cento.

Buono il posizionamento nei medi, il comparto più colpito dalla crisi del 2007, dove il gruppo ha registrato l’anno scorso una crescita della quota di circa 2,5 punti percentuali al 32,5%, mentre è aumentata anche la penetrazione nei leggeri, con una market share salita nel 2016 al 12% dall’11,3 per cento.

In particolare in quest’area, nel 2017 Iveco punta sul modello hi-matic, che sta prendendo piede in Europa con una crescita del 61,5% a 16.500 unità nel 2016 e che quest’anno dovrebbe salire di circa 20 mila unità.

Il tema della sostenibilità, inoltre, ricopre un ruolo importante anche nel segmento dei Bus, in cui Iveco si è aggiudicata negli scorsi mesi la gara indetta da Atm, società che gestisce il trasporto pubblico a Milano, per la fornitura di 120 nuovi autobus ibridi destinati al servizio pubblico di linea.

Lo scorso ottobre, inoltre, Iveco ha siglato con Fca e Snam un memorandum of understanding che punta a raddoppiare il numero di stazioni di rifornimento a metano nel nostro Paese per accelerare lo sviluppo del gas naturale come carburante per autotrazione e portare il numero dei veicoli a gas in circolazione dall’attuale milione a circa 3 milioni.

Le azioni Cnh intorno alle 11:00 a Piazza Affari segnano un ribasso del 2,3% rispetto al -0,7% del Ftse Mib, scontando anche qualche presa di profitto dopo i rialzi delle scorse sedute connessi ai ruomors su una possibile cessione del business della Macchine per costruzioni.

Voci comunque smentite da fonti interne alle società e che appaiono poco credibili, dato che al momento una cessione di tale divisione sarebbe poco conveniente.