Credem – Utile sopra le attese a 28,8 mln nel 4Q 2016

La banca emiliana ha pubblicato i risultati preliminari consolidati del quarto trimestre 2016, che riportano un utile netto di 28,8 milioni in aumento dell’81,5% rispetto al pari periodo del 2015. Il margine d’intermediazione cresce del 15,6% toccando i 292,7 milioni, grazie ai 128,7 milioni derivanti dal margine d’interesse. La sostanziale stabilità dei costi operativi e delle rettifiche su crediti consentono al risultato netto di gestione di attestarsi a 55,8 milioni (+224,5%). Resta sempre a livelli molto alti il Cet1, che raggiunge il 13,15% rispetto al minimo del 6,75% richiesto dalla Bce.

Nel quarto trimestre dell’esercizio 2016 il gruppo Credem ha riportato un aumento del 15,6% del margine d’intermediazione, risultato pari a 292,7 milioni.

Nel dettaglio, il margine d’interesse è cresciuto del 9,1% rispetto al pari periodo del 2015, attestandosi a 128,7 milioni. Aumentano anche le commissioni nette a 131,2 milioni (+13,6%), grazie alla componente da gestione ed intermediazione.

I costi operativi nel loro complesso rispetto al quarto trimestre 2015 si sono mantenuti sostanzialmente stabili (+0,8% a/a) a 210,8 milioni, mediando un aumento del 6,3% delle spese per il personale a 130,6 milioni e una riduzione del 7% degli altri costi operativi. Sostanzialmente stabili anche le rettifiche su crediti (+0.7% a/a) a 32 milioni.

Tali dinamiche hanno spinto il risultato netto di gestione a 55,8 milioni (+224,5%).

L’utile netto si è attestato a 28,8 milioni, segnando un progresso dell’81,5% sul pari periodo del 2015. Un risultato finale decisamente migliore (+58%) rispetto alle attese dagli analisti.

Dal lato patrimoniale, gli impieghi aumentano di circa il 5,5% a 37,67 miliardi, in particolare per la crescita del 2,6% dei crediti verso clienti risultati pari a 23,7 miliardi rispetto ai 23,1 miliardi di fine dicembre 2015.

Dal lato del passivo si registra una crescita della raccolta (+5,6%), grazie all’aumento dei debiti verso clienti a 19,4 miliardi (+15,1%) che ha contrastato la riduzione del 26,8% dei debiti verso banche a 4,2 miliardi.

Il CET1 ratio phased-in del gruppo è pari a 13,15% rispetto al 6,75% richiesto da Bce; il Total capital ratio phased-in è pari a 14,44% (fully phased 13,6%). Le nuove disposizioni del Regolamento CRR hanno modificato il perimetro di consolidamento ai fini della vigilanza prudenziale, portando a calcolare i ratio patrimoniali a livello di gruppo.

Le sofferenze nette su impieghi sono pari a 1,46% (rispetto a 1,58% nello stesso periodo del 2015), dato significativamente inferiore alla media di sistema.