Utility – Settore (+2,8%) in vetta a Piazza Affari. Ancora denaro su Hera

Ieri le Borse europee hanno chiuso vicine alla parità, mentre si è distinta quella di Milano. In una seduta all’insegna della volatilità, il Ftse Mib (+0,6%) sul finale ha azzerato le perdite grazie alla rimonta di Banco BPM (+4,1%) e soprattutto alla pioggia di acquisti che ha interessato proprio il settore utility. Ieri si sono infatti collocate nella top 5 del Ftse Mib ben quattro utility su cinque fra le Big Cap: Terna (+3,7%), A2A (+3%), Snam (+2,9%) ed Enel (+2,8%); poco distante Italgas (+2,3%). Per questo motivo l’indice settoriale di riferimento, il Ftse Italia Servizi Pubblici, ieri ha messo a segno un guadagno del 2,8% chiudendo in area 22.850 punti, mentre il corrispondente paniere della zona Euro ha segnato un progresso del 2,1 per cento.

Il comparto ha beneficiato della flessione del tasso d’interesse del BTP decennale italiano al 2,25% dal 2,35% di martedì, con lo spread BTP-Bund in area 195 punti base. La riduzione del rendimento del BTP influenza positivamente la performance borsistica delle utility molto più degli altri settori. In generale, infatti, le utility sono caratterizzate da un indebitamento mediamente più elevato, pertanto un calo dei tassi d’interesse implica minori oneri finanziari e, quindi, maggiori utili.

Fra le Mid Cap per la seconda seduta consecutiva Hera è stata la migliore, con un guadagno del 2,7% e volumi record: ieri sono passate di mano oltre 4,6 milioni di azioni contro un volume medio giornaliero registrato nelle 30 sedute precedenti pari a 1,65 milioni.