Banca Profilo – Utile in calo ma aumenta la solidità patrimoniale nel 2016

Il cda di Banca Profilo ha comunicato i risultati preliminari 2016, che mostrano una riduzione dei principali aggregati economici consolidati. Il margine di intermediazione è diminuito del 16% a 50 milioni, mentre il risultato netto di gestione è passato da 10,2 milioni di fine 2015 agli attuali  2,3 milioni. L’utile netto si è poi fermato a  2,2 milioni dai 5,8 milioni di fine 2015. Tuttavia, al netto del contributo al fondo di risoluzione nazionale, l’utile risulta pari a 3,4 milioni. La raccolta complessiva, inclusa quella fiduciaria netta, sale del 7% a 5,7 miliardi. Cresce sia la raccolta diretta (+26%) sia quella indiretta (+4,4%). Il Cet1 Capital ratio consolidato a fine 2016 risulta pari al 25,5 per cento.

Dalla lettura delle risultanze preliminari del 2016, emerge che il margine di intermediazione del gruppo ha segnato una contrazione del 16% a 50 milioni. Nel dettaglio, il margine di interesse registra un incremento del 2,8% a oltre 16 milioni, in relazione all’effetto combinato della riduzione degli interessi attivi, legati alla minore redditività del portafoglio di banking book della capogruppo, e alla contrazione degli interessi passivi sulla raccolta, principalmente in operazioni di pronti contro termine. Le commissioni nette si riducono del 20% a 20,5 milioni, per minori commissioni da investment banking e di collocamento che nel 2015 avevano beneficiato della chiusura di importanti operazioni straordinarie.

L’andamento del mercato azionario e la ridotta volatilità nel mercato dei governativi ha poi penalizzato il risultato dell’attività da trading, i cui profitti sono diminuiti del 25,6% a 13,4 milioni.

Nell’anno i costi operativi registrano un calo di oltre il 2% a 47,5 milioni. Più in particolare i costi sostenuti per il personale per si riducono a 27,5 milioni (-5,6%), mentre aumentano le altre spese operative (+3,3% a 20 milioni) per i  maggiori costi legati agli investimenti nella nuova iniziativa digitale. Il dato comprende anche  il contributo dell’istituto al fondo di risoluzione nazionale, previsto per l’esercizio 2016, pari a 1,7 milioni.

L’esercizio si chiude con un utile netto consolidato in sensibile calo a 2,2 milioni (-61,4%). Tuttavia, al netto del contributo al Fondo di Risoluzione Nazionale, l’utile netto si esprime in 3,4 milioni.

Dal lato patrimoniale al 31 dicembre 2016 la raccolta complessiva dalla clientela,  inclusa la raccolta fiduciaria netta, aumenta del 7,1% a 5,7 miliardi. Nello specifico, crescono sia la raccolta diretta (+26,1%) sia la raccolta indiretta (+4,4%). All’interno della raccolta indiretta si incrementa il risparmio amministrato, in parte compensato dalla flessione del risparmio gestito e dell’attività estera.

Il Cet1 Capital ratio consolidato a fine 2016 risulta pari al 25,5 per cento.