Dopo una partenza incerta Milano imbocca la via del ribasso, con il Ftse Mib che intorno alle 11:50 segna un -0,6% con le trimestrali delle banche e la risalita dello spread. In territorio negativo anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%), mentre scambiano in frazionale rialzo il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,2%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
Sul fronte macro, la produzione manifatturiera in Gran Bretagna a dicembre ha evidenziato una crescita del 2,1% rispetto al +0,5% atteso dal consensus e al +1,4% di novembre (dato rivisto al rialzo da 1,3%). Nello stesso mese la produzione industriale ha segnato un +1,1% contro il +0,2% del consensus, in calo però rispetto al +2% di novembre (dato rivisto al ribasso da 2,1%).
L’Istat, inoltre, ha reso noto che la produzione industriale italiano a dicembre ha registrato un +1,4% su base mensile e un +6,6% su base annuale, dati ampiamente migliori delle previsioni. Nella media del 2016, l’indice è aumentato dell’1,6%, rispetto al +1,1% dell’anno precedente, segnando il maggior rialzo dal 2010.
Intanto Francia e Italia attendono la decisione di questa sera sul merito di credito da parte di Moody’s, mentre tornano a salire i rendimenti dei titoli di stato. In particolare il tasso del Btp aumenta di circa 7 basis point al 2,24%, riportando il differenziale con l’omologo tedesco oltre quota 190 punti base.
Sul fronte delle valute, ben intonato il dollaro dopo la promessa di Trump di una nuova riforma fiscale, con il cambio EUR/US in area 1,064 e l’USD/JPY a risalito a 113,6. Ieri sera, inoltre, il presidente della Fed di Chicago Evans ha dichiarato che è ragionevole attendersi tre rialzi dei tassi nel 2017, affermando che, nonostante l’incertezza, sono positivi i segnali che arrivano dalle politiche fiscali.
Tornando a Piazza Affari, proseguono le vendite su BPER (-6,3%) dopo i risultati trimestrali non brillanti che hanno evidenziato perdite superiori alle attese nel quarto trimestre pari a 86,86 milioni ed un utile netto di esercizio 2016 di 14,3 milioni in netto calo rispetto ai 220,6 milioni del 2015. In calo anche BANCO BPM (-3,7%) in attesa dei conti, mentre guadagnano UBI (+0,4%) e UNICREDIT (+0,7%).
Ben intonato l’automotive, dove spicca BREMBO (+1,1%), e il lusso con gli acquisti che premiano in particolare FERRAGAMO (+1,9%). Segno più anche per LUXOTTICA (+0,1%) che starebbe per vendere lo storico palazzo del centro di Milano, ex sede della società prima del trasferimento del quartier generale in Piazza Cadorna, per un controvalore di circa 100 milioni.
Prosegue al rialzo BUZZI (+3,1%) in scia ai dati preliminari diffusi ieri. Fresca di conti anche RECORDATI (-0,5%), che soffre qualche presa di profitto dopo il balzo della vigilia.
Tra le utilities, bene A2A (+0,6%) con il comune di Milano che secondo fonti di stampa avrebbe già aperto il bando che scadrà il 15 marzo per le candidature al CdA della società, mentre il comune di Brescia procederà a breve. L’intenzione dei due soci pubblici, che attualmente controllano la multi-utility lombarda al 50%+2 azioni, sarebbe quella di riconfermare gli attuali vertici.