Prosegue contrastata la seduta delle borse europee, che non trovano particolare spunti nemmeno dall’apertura positiva di Wall Street. Poco dopo le 16:00, nel Vecchio Continente, il Ftse 100 di Londra è il miglior listino con +0,5%, precedendo le piazze di Parigi e Francoforte, dove il Cac 40 e il Dax guadagnano entrambi lo 0,2 per cento. In calo invece l’Ibex di Madrid e il Ftse Mib di Milano, che arretrano dello 0,6 per cento.
Novità sul caso Grecia. Secondo quanto riferito da un alto funzionario della zona euro, oggi pomeriggio avrà luogo un incontro tra i creditori europei e il Fondo monetario internazionale per trovare una soluzione che permetta di sbloccare altri prestiti per circa 7 miliardi. Un credito necessario alla Grecia per risarcire in aprile gli 1,4 miliardi alla Bce e a luglio i 7 miliardi ai creditori europei.
Tra i dati macroeconomici più importanti, la produzione industriale italiana si porta ai massimi da 16 anni, spinta da effetto Natale, mentre arrivano segnali di frenata della produzione nel Regno Unito. Nel primo pomeriggio il Dipartimento del commercio degli Stati Uniti ha reso noto che i prezzi alle importazioni di gennaio hanno evidenziato una variazione positiva dello 0,4% su base mensile, superando le attese degli analisti (+0,3%).
Nell’attesa della decisione di Moody’s sul rating italiano, arriva il colpo di Weidmann. Secondo il presidente della Bundesbank l’Italia non sta portando avanti gli sforzi di risanamento di bilancio promessi prima dell’ingresso nell’euro. Il banchiere è inoltre preoccupato per la sfiducia degli investitori nel mercato aperto.
Intanto lo Spread peggiora, toccando i 191 punti base, con un aumento di 6,5 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 2,38 per cento.
Sul fronte delle valute, forte il dollaro dopo il “fenomenale taglio delle tasse” annunciato da Trump, con il cambio EUR/USD in area 1,061 e l’USD/JPY che sale a 113,7. Ieri sera sono arrivati segnali incoraggianti dal presidente della Fed di Chicago Evans che si aspetta tre rialzi dei tassi nel 2017 visti i segnali positivi che arrivano dalle politiche fiscali.
Seduta con il turbo per il petrolio con il Wti a 53,9 dollari al barile (+1,6%) e il Brent a 56,6 dollari al barile (+1,7%) dopo l’incremento più del previsto della domanda di prodotti petroliferi e la decisione dei Paesi Opec di ridurre la produzione di petrolio di un milione di barili giornalieri nel mese di gennaio rispetto a dicembre, secondo quanto riferito dall’Agenzia internazionale dell’energia.
Tornando a Piazza Affari, tonfo di BPER (-9%), sospesa più volte per eccesso di volatilità, dopo aver chiuso il 2016 con un utile crollato del 90% e un dividendo quasi dimezzato, deludendo le attese del mercato. Male anche BANCO BPM (-4,6%), che diffonderà questa sera i numeri del quarto trimestre, e MEDIOBANCA (-1,9%) nonostante abbia comunicato ieri un utile migliore delle attese negli ultimi tre mesi dell’anno.
Vendite anche su UBI BANCA (-2%) che nel quarto trimestre ha registrato una perdita di 75,6 milioni per oneri straordinari e rettifiche su crediti, con la svalutazione netta della quota in Atlante di 52,9 milioni di euro, ma ha confermato il dividendo.
In controtendenza rispetto al comparto UNICREDIT (+0,9%) al quinto giorno dell’aumento di capitale, che ieri ha comunicato svalutazioni per 13 miliardi come atteso, ricavi per 18,8 miliardi e perdite per 11,8 miliardi.
Rialzo frazionario (+0,5%) per BANCA GENERALI. Il quarto trimestre 2016 si è chiuso con un margine di intermediazione diminuito su base annua del 3,4% a 80,2 milioni, lievemente inferiore rispetto alle attese degli analisti.
Fuori dal comparto finanziario, premiata BUZZI UNICEM (+3%) dopo i risultati migliori delle aspettative in termini di redditività e con le stime positive per il prossimo anno. Recuperano anche i petroliferi con Tenaris a +1,9% e Saipem che sfiora il +1 per cento.
Vendite su TELECOM ITALIA (-2,5%), anche se gli analisti sottolineano che l’apertura dell’istruttoria da parte dell’Antitrust sulla jv con Fastweb nella fibra ottica non dovrebbe avere un impatto sul titolo.