Su Banco Bpm e Ubi prevalgono gli acquisti a Piazza Affari. Alle 10:45 i due titoli guadagnano rispettivamente il 3,7% e il 2,6%, facendo meglio dell’indice di settore che salo dello 0,76 per cento. Archiviato il 2016 all’insegna della pulizia dei crediti deteriorati, il mercato si focalizza sulle prospettive per il 2017 e scommette sulla capacità di execution del management dei due istituti.
Oggi a Piazza Affari le azioni di Banco Bpm e di Ubi si distinguono al rialzo. I titoli della banca nata dall’unione dell’istituto di piazza Meda e da Banco Popolare guadagnano alle 10:45 il 3,7% a 2,44 euro, mentre le azioni della banca guidata da Victor Massiah evidenziano un rialzo del 2,6% a 3,04 euro. Una performance superiore rispetto a quella dell’indice di riferimento, con il Ftse Italia Banche che sale dello 0,76 per cento.
Gli investitori scommettono sul rilancio dei due istituti, che hanno archiviato il 2016 con bilanci in perdita per le pulizie effettuate sui crediti deteriorati e ora si apprestano a un piano di crescita per i prossimi anni e puntano sulla capacità di execution dei business plan da parte del management alla guida delle due banche.
Per quanto riguarda Banco Bpm l’Ad Giuseppe Castagna ha tranquillizzato il mercato sulle prospettive in termini di dividendi e redditività. “Riteniamo di avere oggi e in prospettiva capitale sufficiente per portare avanti la nostra attività non sacrificando la redditività e quindi potenziali dividendi per i nostri investitori. La nostra strategia”, ha affermato il manager commentando i risultati, “punta quindi a massimizzare la redditività delle società prodotto, ma in caso di eventuali esigenze di capitale, per rassicurare tutti che non abbiamo necessità di ricorrere al mercato dico di ricordarsi che abbiamo tante società che possiamo sicuramente utilizzare per aumentare il capitale della banca con operazioni di capital management”.
Anche per quanto riguarda Ubi sono arrivati messaggi positivi da Massiah nel corso delle conference call con gli analisti. In primo luogo, secondo il manager nel corso dell’anno il margine d’interesse potrebbe riprendere la crescita perché si sta notando una minore pressione nella guerra dei prezzi sui prestiti e, inoltre, per quanto riguarda Ubi, nel 2017 si dovrebbero sentire i benefici della partecipazione al finanziamento con la Bce attraverso il nuovo Tltro. Il manager prevede anche una crescita delle commissioni, guidata dall’aumento delle masse gestite. Infine sotto il profilo dei costi, i benefici della riduzione del personale potrebbero farsi sentire prima del previsto. Al momento sono già arrivate 1.250 richieste di uscite volontarie. Inoltre anche il tasto dolente dei crediti deteriorati mostra segni di miglioramento per un minore ingresso di crediti deteriorati da quelli in bonis, giunto a un livello pre-crisi.