Il Ftse Mib termina la settimana con una perdita dell’1,3% appesantito dall’incertezza sull’evoluzione degli scenari geo-politici e dalla negativa perfomance del comparto bancario, che cede il 5,1% in linea con il corrispondente indice europeo (-5,6%).
L’ottava delle banche è stata poi contraddistinta da una grande volatilità e dall’attesa per l’uscita dei dati trimestrali; risultati in gran parte deludenti e particolarmente penalizzanti per Bper (-13,8%) e Creval (-17,4%).
Questo anche perché le due ex popolari hanno presentato risultati inferiori alle attese nell’attività core e nell’ultima riga del conto economico, in rosso di 86,9 milioni per Bper e di 197 milioni per Creval.
È doveroso tuttavia precisare che i conti di pressoché tutte le banche sono stati appesantiti da contributi sistemici e dalle svalutazioni, fra cui quelle relative alla quota del Fondo Atlante, che per Bper hanno pesato per circa 28,3 milioni sul risultato finale.
Ottava negativa anche per Intesa, che retrocede del 4,6% senza motivazioni apparenti e nonostante i risultati trimestrali siano stati buoni ed accompagnati dalla conferma della distribuzione di tre miliardi di dividendi.
La migliore dell’ottava fra i big è Unicredit, il cui rosso si ferma al 3,6% anche se i risultati del quarto trimestre sono stati inferiori alle attese sul business tradizionale ed anche se la perdita finale si è confermata in linea con le attese e cioè a 13,5 miliardi causa eventi non ricorrenti ed ennesima pulizia sui crediti.
Da segnalare infine Banco Desio (+4,3%) quale unica società del comparto a chiudere la difficile ottava in progresso anche se i conti del quarto trimestre si sono tinti di rosso causa oneri una tantum per oltre 20 milioni.