Il Ftse Mib archivia le ultime cinque sedute con un ribasso complessivo dell’1,3% a 18.862 punti, appesantito dalle trimestrali dei bancari e dall’incertezza politica che ha condizionato lo spread. Intanto in Usa l’annuncio di Trump di una nuova riforma fiscale “fenomenale” ha galvanizzato Wall Street, portando gli indici americani ad aggiornare nuovamente i propri record.
Chiude l’ottava poco sopra la parità il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali (+0,2% w/w) sostanzialmente allineato al corrispettivo indice europeo (+0,5%w/w).
Tra i titoli del settore, bene Buzzi (+0,6% w/w) dopo l’annuncio di ricavi 2016 pari a 2,7 miliardi, sostanzialmente in linea con l’anno scorso (+0,3%, che diventa +1,7% a cambi e perimetro costanti). Il gruppo ha inoltre preannunciato che l’Ebitda preliminare sarà superiore alle stime di mercato.
Continuano a macinare nuovi record Datalogic (+2,6% w/w) ed Interpump (+1,5% w/w), mentre scatta qualche presa di profitto su Ima (-2,3% w/w) dopo che anch’essa ha toccato in settimana un nuovo massimo a 66,8 euro.
Termina la settimana in calo Cementir (-2,7% w/w) che oggi pubblicherà il preconsuntivo 2016, mentre tra le piccole capitalizzazioni vola Gefran (+18,7% w/w) dopo che i dati preliminari relativi allo scorso esercizio hanno mostrato un ritorno alla crescita dopo un 2015 difficile.