Nel mese di gennaio il traffico delle autostrade brasiliane monitorate da ABCR ha registrato una lieve crescita dello 0,1% dopo due anni consecutivi di declino. Impatto positivo ma nel complesso trascurabile per Atlantia, Sias e Astm che hanno solo una limitata esposizione al Brasile.
ABCR, associazione brasiliana dei pedaggi dei concessionari autostradali, ha pubblicato i dati di traffico relativi al mese di gennaio 2017. Nel complesso, il traffico autostradale brasiliano è aumentato lievemente dello 0,1% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Un debole cenno di ripresa dopo due anni consecutivi di declino.
In particolare, il traffico di mezzi leggeri è cresciuto dello 0,8% su base annua, mentre quello dei mezzi pesanti è diminuito del 2,4 per cento.
Si ricorda che tutti gli operatori autostradali italiani sono esposti al Brasile. Atlantia possiede 3 concessioni nello stato di São Paulo e una partecipazione del 50% in una quarta autostrada. L’estensione complessiva della rete è di 1.538 chilometri. Le concessionarie brasiliane rappresentano quasi il 5% dell’Ebitda consolidato di Atlantia al 30 settembre 2016.
Sias e Astm possiedono congiuntamente una partecipazione pari al 41% in Ecorodovias (Sias 16,4% e Astm 24,6%), il terzo più grande operatore autostradale brasiliano, con una rete di 1.858 chilometri.
Commento
Le notizie sono positive ma non possono essere considerate una sorpresa alla luce del debole andamento dell’economia brasiliana. Inoltre, l’impatto per Sias, Astm e Atlantia è nel complesso trascurabile in virtù della limitata esposizione al paese. Il Brasile resta comunque un’interessante opportunità per tutti i gestori di autostrade, in quanto il paese ha un forte bisogno di nuove infrastrutture di trasporto e dispone di un quadro regolamentare stabile e favorevole.
Si ricorda che nei prossimi mesi 11 nuove concessioni potrebbero essere assegnate dal governo brasiliano, con Ecorodovias che potrebbe giocare un ruolo attivo nelle gare di offerta. Inoltre, le condizioni di difficoltà di molti piccoli gestori costretti a vendere potrebbe rappresentare un’opportunità sia per Atlantia che per Sias, Astm ed Ecorodovias.