Mercati – Acquisti sull’Europa, a Milano vola Banco Bpm

Si intensificano gli acquisti sull’azionario europeo, complice l’apertura positiva di Wall Street, dove gli indici hanno ripreso a marciare dopo il poker di record della scorsa ottava. Poco prima delle 16:00, nel Vecchio Continente, il Cac 40 di Parigi guida i rialzi a +1,6%, seguito dal Ftse Mib di Milano (+1,3%), tornato sopra quota 19.000 punti e dal Dax di Francoforte (+1,2%). In progresso di oltre un punto percentuale anche l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%), mentre il Ftse 100 di Londra è più arretrato a +0,5 per cento.

In una giornata povera di spunti macro, alcune indicazioni sono giunte dalla Commissione Europea, che ha presentato le previsioni economiche sull’Europa e sui principali paesi membri. Relativamente all’Eurozona, sono state corrette al rialzo le stime su inflazione e Pil del 2017, rispettivamente a +1,7% e +1,6 per cento.

Per quanto riguarda l’Italia le previsioni sull’inflazione sono state alzate all’1,4%, mentre la crescita del Pil è confermata allo 0,9 per cento, in miglioramento a +1,1% nel 2018. A livelli record la stima sul rapporto debito/Pil nazionale per il 2017, pari al 133,3%, mentre l’indicatore deficit/Pil si attesterebbe al 2,4% nel 2017 per poi salire al 2,6% nel 2018.

La Commissione, inoltre, ha “preso nota positivamente dell’impegno del governo per adottare misure di bilancio aggiuntive pari almeno allo 0,2% del Pil entro il mese di aprile 2017”, anche se il presidente Juncker e il responsabile agli Affari economici, Pierre Moscovici, attendono segnali concreti entro il 22 febbraio, prima che venga pubblicato il rapporto ad hoc sul debito italiano a cui potrebbe seguire una procedura d’infrazione per la sua mancata riduzione.

In lieve calo i rendimenti dei bond governativi, con il Btp al 2,23% e lo spread con il decennale tedesco risalito in area 189 punti base.

Intanto, sul Forex, il dollaro mantiene la propria intonazione positiva sulle altre valute, con l’EUR/USD in area 1,061 e l’USD/JPY a 113,9, in attesa dei nuovi dati sull’inflazione Usa e delle audizioni del presidente della Fed Janet Yellen domani alle due camere del Congresso.

Tra le materie prime, accelera al ribasso il petrolio con il Brent (-1,6%) a 55,8 dollari e il Wti (-1,4%) a 53,1 dollari, probabilmente a causa delle indicazioni provenienti dal report mensile dell’Opec. Nel rapporto, infatti, si legge che i paesi membri del cartello hanno tagliato la produzione a gennaio in misura inferiore alle stime circolate la settimana scorsa.

A Piazza Affari, in recupero i bancari dopo le vendite che hanno colpito il settore venerdì scorso. Bene in particolare UBI (+5,7%) e BANCO BPM (+7,7%), su cui gli investitori scommettono dopo che i due istituti hanno archiviato il 2016 con bilanci in perdita per le pulizie effettuate sui crediti deteriorati. Ancora debole BPER (-0,3%), variazioni limitate per INTESA (+0,6%) e UNICREDIT (+0,2%).

Tornano gli acquisti su GENERALI (+3,3%) che starebbe pensando a una strategia più aggressiva di cost cutting per convincere i propri investitori a sostenere l’indipendenza del gruppo, difendendosi così dal possibile tentativo di conquista da parte di Intesa.

Brilla UNIPOL GRUPPO (+5,9%) che in occasione della trimestrale ha proposto per il 2016 la distribuzione di un dividendo di 0,18 euro per azione, invariato rispetto all’anno precedente e che agli attuali prezzi di Borsa corrisponderebbe a un dividend yield del 5,3 per cento. Il management, inoltre, sta valutando diverse opzioni per migliorare ulteriormente il profilo del gruppo, tra cui la possibile cessione di un pacchetto immobiliare di oltre 100 milioni.

Ben comprate le azioni MEDIASET (+3,7%), tornate a quota 4 euro. Il titolo potrebbe beneficiare delle parole di Silvio Berlusconi, che ha confermato la volontà della famiglia di restare legata alle attività del biscione e si è detto disponibile ad eventuali accordi con Vivendi, “a condizione che venga rispettato il contratto già siglato lo scorso anno, che comprendeva uno scambio azionario e la cessione di Mediaset Premium”.

Tra i petroliferi, bene SAIPEM (+3,2%), mentre tra gli industriali denaro su FCA (+2%), che nel week end ha annunciato la produzione di un nuovo modello Maserati entro il 2019.