Prima seduta di settimana positiva per i principali listini europei, con il Ftse Mib che archivia le contrattazioni in rialzo dell’1,1%, con il recupero dei bancari. Chiudono sopra l’1% anche il Cac 40 di Parigi (+1,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%), più contenuti invece il Dax di Francoforte (+0,9%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%). La prima seduta d’ottava del Ftse Aim Italia, si è invece chiusa con una lieve flessione dello 0,2% a 8.083 punti, con il39% delle società in rosso. Sottoperformato sia il London Ftse Aim 100 (- 0,1%) che il London Ftse Aim All Share (in parità). I volumi scambiati sono risultati pari a 4.754.684, in aumento rispetto alla media delle precedenti 5 sedute.
Prosegue la salita iniziata a metà gennaio di Smre che ha chiuso la sessione con un guadagno dell’11,8% a 5,11 euro con 96.000 azioni passate di mano. Da inizio anno il titolo si è apprezzato del 114,5 per cento.
Accolta positivamente all’esordio sul listino Orsero (+ 5,8% a 10,74 euro-con fattore di rettifica pari a 0,9025; la performance -4,5% riportata nella tabella sottostante è riferita alla variazione rispetto all’ultimo prezzo non rettificato di quotazione pari a 11,25 euro della Spac Glenalta Food ante business combination), con 19.600 azioni passate di mano. L’operazione scaturisce dalla fusione di Gf Group, holding del gruppo Orsero e maggior distributore italiano di frutta fresca, con la Spac Glenalta Food. Si ricorda che nel 2015 Orsero ha riportato un fatturato pro-forma di 616 milioni, un Ebitda di 27,5 milioni e un utile netto di 6,1 milioni. Per il 2016 le grandezze sono attese in crescita, con ricavi che dovrebbero superare i 660 milioni e l’Ebitda che dovrebbe fissarsi a 36 milioni. Con la quotazione Orsero ha introitato circa 50 milioni, che verranno destinati a consolidare la propria presenza distributiva e ad integrare le categorie merceologiche trattate con prodotti quali frutta secca/essiccata o prodotti porzionati, come la IV e V gamma.
Si segnala che Casta Diva Group, non oggetto di trattazioni ieri, ha reso noto che il CdA ha deliberato di offrire in opzione ai soci 129.500 azioni nel rapporto di 1 azione ogni 79,757 possedute, relativamente alle quali è stato esercitato il diritto di recesso al prezzo unitario di 2,30. Tale prezzo è pari a quello stabilito dal CdA di Blue Note e sostanzialmente equivalente a quello determinato dall’esperto (pari a 2,28 euro per azione). Data l’esigua differenza tra questi valori, il CdA ha determinato di offrire tutte le azioni su cui è stato esercitato il diritto di recesso a 2,30 euro per azione, per ragioni di equità, al fine di assicurare pari trattamento a tutti i soci recedenti.
Tra le società in rosso si segnala Tech-Value che ha ceduto il 4,2% a 3,16 euro con 13.320 azioni trattate. La società, attiva nel settore dell’Information Technology ha comunicato i risultati preliminari 2016. I ricavi di competenza, al netto delle operazioni infragruppo, sono aumentati del 10% a 10,5 milioni. Tuttavia, il management prevede un Ebitda e un utile netto in flessione per il differente mix di servizi su grandi clienti, unitamente alla riduzione della attività di procurement tecnologico.