Si apre la partita per il rinnovo del cda di Bper, che avverrà durante l’assemblea di aprile. Un appuntamento che probabilmente vedrà i fondi giocare un ruolo importante con la proposta di una loro lista per entrare attivamente nella governance del gruppo.
Ad aprile infatti scadranno numerosi mandati di consiglieri, circa la metà, che quindi lasceranno vacanti diversi posti disponibili per i nuovi amministratori.
Ad avvalorare queste ipotesi di attivismo dei fondi ci sarebbe anche la recente esperienza di Ubi, nella quale la lista presentata dagli investitori istituzionali riuscì ad aggiudicarsi la maggioranza battendo quella proposta dai soci storici.
Per questo motivo i vertici di Bper starebbero monitorando da vicino la situazione anche se, secondo il nuovo statuto, i fondi potrebbero ottenere da una a tre poltrone (sulle 18 totali), che sono quelle spettanti alla lista di minoranza.
Queste manovre degli investitori istituzionali avrebbero anche un ulteriore effetto, cioè di accelerare il processo di creazione di un nocciolo duro di azionisti vicino all’attuale assetto proprietario, tanto auspicato dall’ex presidente Ettore Caselli.