Intorno alle 12:20 le borse europee continuano a mantenere l’atteggiamento cauto manifestato in apertura, ma si attestano in territorio lievemente positivo, seppur con variazioni modeste, in attesa di spunti dall’intervento della Yellen davanti al Congresso.
Il Ftse Mib di Milano segna la miglior performance a +0,5%, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (+0,4%). Lievemente in rialzo anche il Cac 40 di Parigi e il Ftse 100 di Londra, entrambi a +0,1%, mentre il Dax di Francoforte scambia intorno alla parità.
La mattinata è stata particolarmente ricca di appuntamenti macroeconomici. Lievemente al di sotto delle attese la lettura preliminare del Pil tedesco nel quarto trimestre, (+0,4% su base trimestrale), così come nell’Eurozona (+0,4%) mentre in Italia i dati preliminari del Pil WDA (Working day adjusted) hanno riportato nel periodo ottobre-dicembre 2016 una crescita dello 0,2%, inferiore allo 0,3% dei tre mesi precedenti ma in linea con il consensus degli analisti.
Per quanto riguarda l’Eurozona, inoltre, l’indice ZEW relativo alla fiducia degli investitori istituzionali nel mese di febbraio si è attestato a 17,1 punti, in calo rispetto alla rilevazione di gennaio (23,2 punti). Nel Regno Unito i prezzi al consumo presentano a gennaio una flessione dello 0,5% su base mensile, in linea con le attese, mentre i prezzi alla produzione stagionalizzati sono aumentati dello 0,6 per cento.
Attesi nel pomeriggio, negli Stati Uniti, i prezzi alla produzione di gennaio e, soprattutto, l’audizione semestrale del presidente della Fed, Janet Yellen, davanti alla commissione bancaria del Senato.
Un’occasione in cui il numero uno della banca centrale americana potrebbe fornire indicazioni sul ritmo di rialzo dei tassi di interesse nel corso dell’anno. Nel frattempo il presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Kaplan, ha ribadito la necessità di aumentare il costo del denaro in modo lento ma costante.
Poco mosso intanto il mercato valutario, con il cambio EUR/USD in rialzo a 1,062 e l’USD/JPY in calo a 113,3. Tra le materie prime, invece, guadagnano circa mezzo punto percentuale i futures sul petrolio, con il Brent a 55,9 dollari e il Wti a 53,2 dollari al barile.
Movimenti contenuti anche sull’obbligazionario, dove il rendimento del Btp si muove in area 2,19% e lo spread Btp-Bund scende lievemente a 185 punti base.
Tornando a Piazza Affari, ancora ben intonati i bancari con BANCO BPM (+3,3%), BPER (+3,1%), e UBI (+3%).
Acquisti anche su FCA (+2,6%), alimentati dalle voci secondo cui Peugeot starebbe trattando l’acquisto della divisione europea di General Motors.
Segno più anche per GENERALI (+1,7%), che oggi dovrebbe riunire il proprio board per discutere della partecipazione del 3% di INTESA (+0,4%).
Tra i petroliferi, scatta qualche presa di beneficio su SAIPEM (-1,6%) dopo i rialzi delle scorse sedute, mentre ENI (+0,7%) ha ufficializzato la cessione del 10% di Shorouk a Bp.
Fuori dal paniere principale, continuano le vendite su CARIGE (-4,8%) dopo il -3,7% della precedente seduta. Le ragioni del ribasso sono collegate alla possibilità che l’istituto, prossimo a presentare un piano di riduzione del debito alla Bce, possa essere costretto a varare un aumento di capitale.
Tonica invece, tra i tecnologici, Esprinet (+4%) dopo i conti del quarto trimestre, chiuso con margini operativi migliori delle previsioni.