Struttura grafica negativo per Banca Carige che oggi si sta muovendo timidamente sopra la soglia di 0,30 euro. Allo stato attuale, le quotazioni dell’istituto genovese sembrano proiettate verso il supporto statico posizionato a 0,28 euro, dove risiedono i minimi relativi segnati il 9 novembre, il 20 settembre e 9 luglio 2016. Rotto al ribasso quel supporto è assai probabile un’accelerazione della discesa verso i minimi storici *intraday* a 0,2060 euro toccato il 29 novembre scorso.
L’unico vero *driver* che potrebbe ribaltare la situazione di Carige è il via libera della Bce al piano che verrà approvato il prossimo 28 febbraio dal consiglio di amministrazione, con la vera questione che preme agli operatori: “riuscirà la banca a evitare un altro aumento di capitale?”.
La decisione dell’istituto di Francoforte se consentirà di evitare la ricapitalizzazione potrebbe far scattare il titolo verso 0,38 euro, livello che rappresenta la resistenza statica formata dai massimi relativi battuti il 19 dicembre e il 15 luglio scorso (ma sporcata dal massimo di medio periodo del 25 gennaio scorso a 0,4325 euro e subito rientrato). In questo scenario, è fondamentale la tenuta del supporto a 0,30 euro, dato che potrebbe partire un tentativo di recupero sulla scia di quanto è già accaduto alla fine dello scorso dicembre.
Almeno fino alla decisione della Bce sul prossimo *business plan* della banca ligure, i titoli in esame non sembrano avere le caratteristiche ideali per chi ha un orizzonte d’investimento di breve/medio.