Il gruppo attivo nella distribuzione “business-to-business” di informatica ed elettronica di consumo in Italia e Spagna ha archiviato l’esercizio 2016 con ricavi netti consolidati pari a 3.046,4 milioni, in aumento del 13,1% su base annua. A parità di perimetro di consolidamento il fatturato al 31 dicembre 2016 si sarebbe attestato a 2.654,3 milioni, in flessione dell’1,5 per cento.
L’andamento complessivo è il risultato del diverso contributo delle società operanti in Italia e quella attiva in Spagna e Portogallo.
Nel dettaglio, le controllate italiane (Esprinet, V-Valley, EDSlan, Mosaico e Gruppo Celly) hanno registrano ricavi per 2.042,4 milioni (66% del fatturato consolidato), in linea con il 2015. Escludendo le acquisizioni di EDSlan e Mosaico, avvenute nel corso del 2016, il valore dei ricavi totali si sarebbe attestato a 1.982 milioni (-2,9%).
Le controllate iberiche (Esprinet Iberica, Esprinet Portugal, Tapes, Vinzeo Technologies e V-Valley Iberian) hanno realizzato un fatturato di 1.050,6 milioni (34% dei ricavi di gruppo), in crescita del 51 per cento. Escludendo l’effetto delle acquisizioni di Vinzeo Tecnologies e V-Valley Iberian, l’aumento sarebbe stato del 3,3% (con un valore dei ricavi totali pari a 718,8 milioni).
L’Ebitda consolidato si è attestato a 43,4 milioni con una riduzione del 14,1% per i maggiori costi operativi, influenzati anche da 4,1 milioni di oneri non ricorrenti sostenuti in Italia e Spagna principalmente nell’ambito delle operazioni di aggregazione aziendale e di ampliamento dei magazzini.
L’incidenza sui ricavi risulta pertanto in calo dal 1,9% al 1,4% anche per effetto del minor margine commerciale percentuale essendo invece sostanzialmente costante l’incidenza dei costi operativi al netto del provento realizzato nell’acquisizione del ramo d’azienda da EDSlan (-4,1% nel 2016 rispetto a -4,1% nel 2015).
L’Ebit, pari a 38,9 milioni, ha mostrato una flessione del 16,3% e il Ros (Ebit/ricavi) è diminuito da 1,7% a 1,3 per cento. A parità di perimetro di consolidamento e al netto dei soli oneri e proventi non ricorrenti, l’utile operativo si sarebbe attestato a 31,4 milioni (-32,5%).
Il conto economico si è chiuso con un utile netto pari a 27,7 milioni, in riduzione del 7,8% rispetto ai 30 milioni al 31 dicembre 2015. L’Utile netto per azione ordinaria, pari a 0,53 euro, evidenzia un decremento del 10% rispetto al valore del 31 dicembre 2015 (0,59 euro).
Diminuisce la liquidità netta a 109,8 milioni, dagli 185,9 milioni di fine 2015. L’assorbimento di 76,2 milioni è dovuto alle operazioni di aggregazione aziendale e all’andamento del livello del capitale circolante al 31 dicembre 2016. Quest’ultimo è influenzato sia da fattori tecnici, in gran parte estranei all’andamento dei livelli medi dello stesso circolante, sia dal grado di utilizzo più o meno elevato dei programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali nonché dall’operazione di cartolarizzazione degli stessi.
Commento
Il titolo Esprinet ha chiuso la seduta di ieri in rialzo del 4,5% a 7,4 euro. Sono passati di mano circa 336mila pezzi a fronte di una media di 60mila in un’intera seduta dell’ultimo mese.
Le quotazioni hanno beneficiato della pubblicazione dei conti 2016 che hanno visto vendite in linea con le previsioni, ma una marginalità operativa, seppure in calo, più alta delle attese del mercato. A sostenere la redditività sono state in primo luogo le maggiori efficienze sul fronte dei costi.
I risultati 2016 hanno inoltre superato la guidance 2016 fornita dal management in sede di presentazione del piano strategico 2016-18: ricavi superiori a 3 miliardi, un Ebit di 37 milioni e un utile netto consolidato di 24 milioni.