Si restringe sempre di più di raggio d’azione dei corsi di Atlantia. Il titolo risulta, infatti, incastrato all’interno di una resistenza dinamica, partita con il massimo relativo del 8 settembre 2016 a 23,98 euro e costruita con il massimo del 3 gennaio scorso a 22,80 euro, ma anche con un supporto (anch’esso dinamico) partito con il minimo relativo del 25 novembre 2016 a 19,30 euro e venuto a crearsi con l’unione al minimo del 31 gennaio a 20,91 euro.
Le azioni del gruppo controllato dalla famiglia Benetton sono sotto osservazione per un interessamento anche da parte del gruppo Allianz e del fondo di Abu Dhabi per il 15% del capitale di Autostrade per l’Italia, società controllata dalla stessa Atlantia. Senza dimenticare l’avvicinamento da parte della Caisse de Depot e Placement di Quebec, il secondo maggior fondo pensione del Canada. Dagli scambi odierni si può, però, percepire come gli operatori stiano attendendo ulteriori conferme per far acquisti sul titolo.
L’impostazione grafica ovviamente risente di questo stallo, ma di fondo sembra che ci sia più la possibilità che il corso azionario vada ad affrontare la resistenza dinamica, con possibile incrocio intorno ai 22,25 euro, rispetto alla via ribassista. Discesa non ancora scongiurata anche perché il supporto dinamico non dista tanto lontano dalle attuali quotazioni, intorno a 21,66 euro. Nel caso in cui si vada ad affrontare, e rompere, la resistenza il primo target rialzista è 22,80 euro dove probabilmente il titolo andrà ad incrociare una resistenza statica (massimo del 3 gennaio scorso) ed una resistenza dinamica di medio lungo periodo molto importante, partita dal massimo del 23 ottobre 2015 a 26,80 euro.
Per contro se le vendite dovessero avere la meglio con la rottura del supporto a 21,66 euro, il primo target ribassista è individuabile a 21 euro. In ogni caso, sembra che più passano i giorni e più sarà violento il movimento che scaturirà dall’uscita di una delle due rottura, rialzista o ribassista che sia.