L’istituto, nato dalla fusione tra Banco Popolare e Bpm, non ha intenzione di cedere altri crediti problematici oltre agli 8 miliardi già concordati con la Bce da dismettere entro il 2019.
È quanto ha affermato Giuseppe Castagna, Ad della banca, a margine di una presentazione in Borsa Italiana.
Il manager ha ricordato che il gruppo dispone di una divisione ad hoc che si occuperà dei 19 miliardi lordi di sofferenze (6 miliardi netti), diventata operativa dal 1° gennaio di quest’anno.
Castagna ha anche precisato che in futuro la piattaforma di gestione degli npl del gruppo potrà ulteriormente svilupparsi acquisendo anche quelli di altre banche.
L’Ad si è anche soffermato sul riassetto del risparmio gestito, ribadendo che sono ancora in corso delle valutazioni e che entro pochi mesi si arriverà a definire come procedere.
Inoltre, il Ceo ha aggiunto che Banco Bpm ha intenzione di incrementare i prestiti.
Il titolo a Piazza Affari ha aperto con un lieve rialzo dello 0,4% a 2,55 euro, in controtendenza rispetto alla lieve flessione del settore di riferimento (-0,02%).