Carraro – Completa nel 2016 il processo di riorganizzazione del gruppo

Nel corso dell’esercizio appena concluso Carraro ha portato a termine il processo di riorganizzazione del gruppo, che ha consentito una rifocalizzazione del core business. Il 2016 si è chiuso con una perdita netta di 9,1 milioni, ma al netto delle poste straordinarie i conti del gruppo riportano un utile di 5,2 milioni. Significativo miglioramento dell’indebitmento finanziario netto, sceso da 227,8 milioni al 31 dicembre 2015 a 183,1 milioni.

Nel 2016 il gruppo, attraverso la cessione del controllo di Elettronica Santerno e la ristrutturazione di Carraro Argentina, ha completato il processo di riorganizzazione e rifocalizzazione del core business avviato a seguito della crisi del 2009.

Per quanto riguarda l’andamento dei mercati nel 2016, il settore agricolo ha continuato a soffrire del perdurare dei prezzi molto bassi delle materie prime, che ha limitato la capacità di investimento da parte degli agricoltori in nuovi macchinari e veicoli. Solo l’India, diventato il mercato di riferimento del gruppo, ha manifestato un’inversione di tendenza registrando un significativo incremento dei volumi.

Trend negativi confermati anche nel segmento della macchine da costruzione, con un particolare rallentamento nell’ultima parte dell’anno a causa di un quadro economico più debole.

Nel dettaglio, l’esercizio si è chiuso con un fatturato in calo dell’11,9% a 593,7 milioni, con i ricavi del business Carraro Drve Tech in contrazione del 15,1% a 461,8 milioni, mentre il business Agritalia ha chiuso con un giro d’affari sostanzialmente stabile a 120 milioni. Elettronica Santerno, invece, deconsolidata da novembre 2016, ha registrato ricavi pari a 36,2 milioni, rispetto ai 35,2 milioni dell’esercizio precedente. Il fatturato proforma 2016 è sceso dell’8,3% a 557,8 milioni.

A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted è diminuito del 18% a 49,9 milioni, mentre l’Ebit è passato da 0,3 milioni a 11,8 milioni per effetto di una significativa riduzione degli ammortamenti. Al netto delle poste straordinarie e a parità di perimetro, l’Ebitda e l’Ebit rettificati e proforma risulterebbero rispettivamente pari a 48,2 milioni (50,6 milioni nel 2015) e a 27,7 milioni (26,5 milioni nel 2015).

Carraro ha poi chiuso il 2016 con una perdita netta di 9,1 milioni, contro un deficit di 8,9 milioni del periodo di confronto. Al netto delle poste della gestione non ordinaria e a

parità di perimetro il risultato netto riporta un utile di 5,2 milioni, che si confronta con una perdita netta di 3,5 milioni del 2015.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 183,1 milioni, in miglioramento rispetto ai 227,8 milioni del 31 dicembre 2015, principalmente per effetto della liquidità introitata con l’aumento di capitale pari a 34 milioni, del deconsolidamento di Elettronica Santerno e delle sue controllate per 9,5 milioni e di una leggera diminuzione del capitale circolante.