Mercati – Milano resiste sopra la parità, in calo lo spread

Chiusura in territorio negativo per le borse europee al termine di una seduta poco mossa, mentre dall’altra parte dell’oceano Wall Street tira il freno dopo la serie di cinque sedute consecutive su nuovi record. Segni rossi per il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%). Resiste sopra la parità, invece, Milano, con il Ftse Mib che registra un +0,2% a 19.087 punti.

In una giornata povera di spunti macro significativi, la Bce ha pubblicato i verbali del meeting dello scorso 18-19 febbraio, da cui è emersa la necessità di mantenere una politica monetaria altamente accomodante al fine di stimolare l’inflazione, recentemente trainata dall’incremento dei prezzi energetici ma di fatto ancora debole.

Confermata dunque la volontà del consiglio direttivo di garantire stabilità in un contesto ancora caratterizzato da un elevato livello di incertezza, con l’Eurotower pronta ad intervenire qualora necessario per raggiungere il target di inflazione.

A seguito della pubblicazione delle minute scendono i rendimenti obbligazionari, con il decennale italiano diminuito di circa 10 basis point al 2,13 per cento. Il differenziale con l’omologo tedesco scende così in area 176 punti base.

Intanto il dollaro ritraccia dai massimi di un mese nei confronti delle altre valute toccati ieri a seguito dei toni più hawkish del previsto della Yellen, che ha riaperto alla possibilità di un rialzo dei tassi di interesse già a marzo. Il cambio USD/JPY scivola a 113,3, mentre l’EUR/USD risale a 1,066.

Tra le materie prime, l’oro approfitta del ripiegamento del biglietto verde, riportandosi oltre quota 1.240 dollari l’oncia. Dopo una giornata in rialzo, vira in negativo il petrolio con il Brent (-0,9%) a 55,3 dollari e il Wti (-0,5%) a 52,9 dollari, all’indomani della pubblicazione dei dati Eia che hanno evidenziato un incremento delle scorte Usa per la quinta settimana consecutiva.

Oggi invece, il ministro russo dell’Energia Alexander Novak ha dichiarato che la Russia intende rispettare l’accordo con i paesi Opec con l’obiettivo di raggiungere il taglio della produzione da 300 mila barili al giorno entro aprile 2017.

Tornando a Piazza Affari, deboli i bancari con UNICREDIT (-2,2%), UBI (-2,4%) e BPER (-3,5%). In controtendenza INTESA (+0,3%), che ha in corso negoziati con 14 banche per la sindacazione del prestito da 5,2 miliari legato alla cessione del colosso petrolifero russo Rosneft a Glencore e Qatar Investment Authority.

Tra gli altri titoli del listino principale, gli acquisti premiano soprattutto SAIPEM (+4,1%), RECORDATI (+2,2%) e STM (+1,8%). Ben intonate anche le utilities anche grazie al calo dei rendimenti dei bond governativi, con TERNA (+1,5%), ENEL (+1,5%) ed ITALGAS (+1,1%).

Segno più per ATLANTIA (+0,9%) con Allianz Capital Partners, Abu Dhabi Investment Authority (Adia) e Caisse de Depot et Placement du Quebec che sarebbero pronti a presentare un’offerta per il 15% di Autostrade per l’Italia (Aspi).

Fuori dal paniere principale, infine, vola FINCANTIERI (+6,5%) dopo l’ordine ricevuto dal gruppo Norwegian Cruise Line Holdings per la realizzazione di 4 navi da crociera, con l’opzione per ulteriori 2 unità dal valore di 800 milioni ciascuna, che saranno consegnate a un anno l’una dall’altra a partire dal 2022 fino al 2025, e in caso di esercizio dell’opzione fino al 2027.