Utility – A gennaio nuovo balzo per il termoelettrico (+21,1% a/a)

Nel primo mese del 2017 la richiesta di energia elettrica in Italia è stata pari a 27.851 GWh, in aumento del 4,9% rispetto ai volumi di gennaio 2016. In termini congiunturali, ossia rispetto al mese precedente, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di gennaio 2017 ha fatto registrare una variazione positiva dell’1,9 per cento. Il profilo del trend conferma così l’andamento crescente registrato già a partire da novembre 2016 [UTILITY – A NOVEMBRE CONSUMI ELETTRICI +0,9% A/A].

Nel mese scorso i consumi elettrici in Italia sono stati soddisfatti per il 95,4% con produzione nazionale e per il restante 4,6% dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. A tal riguardo, si segnala il più che dimezzamento delle importazioni (-53,7% su base annua), che risentono ancora dei problemi del sistema elettrico francese. La produzione nazionale netta rispetto a gennaio 2016 è così aumentata del 17,7% a 26.842 GWh.

Questo forte incremento è imputabile ancora al balzo della generazione termoelettrica (+21,1% a/a), sempre per effetto di quanto accaduto in Francia. Tra le fonti energetiche rinnovabili c’è stato un notevole recupero della produzione idroelettrica (+22,5% a/a) e il progresso dell’output da fonte solare (+7% a/a), mentre la generazione eolica è scesa del 7,4% su base annua. Sostanzialmente stabile la produzione geotermica (-0,8% a/a).

Sul fronte dei prezzi dell’energia elettrica sul mercato all’ingrosso, a gennaio 2017 il PUN (Prezzo unico nazionale) medio è stato pari a 72,24 EUR/MWh, in incremento di ben il 55,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e in aumento del 28% rispetto a dicembre 2016.

COMMENTO

I dati sulla generazione di gennaio 2017 sono estremamente positivi per gruppi quali A2A, Edison, Enel e Iren, che producono energia elettrica sia da fonte termica sia da fonte idrica. Al contempo, i dati mostrano una leggera battuta di arresto per Erg, Falck Renewables e Alerion Clean Power dopo l’exploit del 2016, anno in cui l’output eolico è cresciuto del 18,7% rispetto al 2015.