In un quarto trimestre 2016 gravato dalla volatilità del settore biotech, la holding svizzera ha registrato una perdita di 24 milioni di Chf, contro un utile netto di 511 milioni di Chf del pari periodo 2015. Rendimento del portafoglio negativo dello 0,8% in Chf e del 5,5% in Usd, ma positivo per l’1,4% in euro, sovraperformando il benchmark di settore che ha segnato un calo dell’8,3%. Il management prevede che nel 2017 ci saranno importanti approvazioni di prodotti e pubblicazioni di dati clinici, oltre ad acquisizioni di rilievo da parte di operatori del settore. Un trend positivo che potrà essere influenzato dalle iniziative presidenziali statunitensi.
Bb Biotech archivia un quarto trimestre 2016 caratterizzato da un’elevata volatilità del settore biotech, riportando una perdita netta di 24 milioni di Chf, a fronte di un utile netto di 511 milioni di Chf del pari periodo 2015.
Il deficit del periodo ha gravato sul risultato dell’intero anno 2016, che ha riportato con una perdita di 802 milioni di Chf contro un utile di 653 milioni di Chf realizzato nel 2015.
Nel quarto trimestre le azioni della società hanno evidenziato un rialzo del 10,4% in Chf, del 12,8% in euro e del 5,5% in Usd, beneficiando del rafforzamento del dollaro e della riduzione dello sconto rispetto al NAV.
Nello stesso periodo il rendimento del portafoglio ha segnato una contrazione dello 0,8% in Chf e del 5,5% in Usd, ma un progresso dell’1,4% in euro, sovraperformando il benchmark di settore che ha riportato un calo dell’8,3%.
Nello scorso esercizio la performance totale delle azioni della società è stata positiva per lo 0,3% in Chf (+1,9% in euro e -1,4% in Usd), mentre quella del portafoglio partecipazioni ha evidenziato un rendimento totale negativo del 19,1% in Chf, del 17,6% in euro e del 20,6% in Usd.
Performance quest’ultima appesantita da una serie di elementi, quali le rotazioni settoriali, evidenziate prima e dopo le elezioni presidenziali statunitensi, che hanno impresso volatilità al settore biotech soprattutto nell’ultima frazione del 2016. Inoltre, nell’anno i multipli prezzo/utile delle società del comparto a grande capitalizzazione si sono avvicinati ai minimi storici, mentre perdite di valore più accentuate sono state registrate dalle mid e small cap.
Dall’esame del portafoglio si rileva che le maggiori partecipazioni sono quelle detenute in Celgene (12,7%), cui seguono Incyte (12,4%) e Ionis Pharmaceuticals (10,5%).
Nel quarto trimestre la società ha ridotto la quota detenuta in Actelion all’8,1%, alla luce della solida performance borsistica evidenziata da quest’ultima in scia alle trattative con Johnson & Johnson. Complessivamente, le sei maggiori partecipazioni rappresentano a fine dicembre 2016 il 55,3% del portafoglio di Bb Biotech.
Si segnala inoltre che sono state incrementate le quote in Alexion e Novo Nordisk, unitamente a quelle detenute in Intra-Cellular, Macrogenics, Juno e Agios. Dismessa, invece, la quota detenuta in Cempra.
Ricordiamo che nel 2016 alcune delle società presenti nel portafoglio di Bb Biotech sono state interessate da una serie di importanti eventi.
Si segnala, ad esempio, che a giugno Celgene (a fine 2016 il 12,7% del portafoglio partecipazioni) ha siglato una partnership con un consorzio costituito da quattro importanti istituti attivi nel campo della ricerca medica.
Lo scorso agosto è stata comunicata l’acquisizione di Medivation da parte di Pfizer per 14 miliardi di dollari. L’operazione, approvata dai Cda di entrambe le società, prevede che una controllata del gruppo Usa acquisti tutte le azioni della azienda californiana mettendo sul piatto 81,50 dollari per ogni azione.
Inoltre, a fine settembre Gilead (circa il 6,3% del portafoglio partecipazioni) ha annunciato di aver siglato un accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale si impegna a erogare 20 milioni di dollari in finanziamenti e donazioni di farmaci in un periodo di 5 anni, al fine di facilitare l’accesso alle diagnosi e alle cure per il trattamento della leishmaniosi viscerale, in particolare nei paesi poveri.
Ricordiamo, infine, che nel mese di dicembre Actelion (l’8,1% del portafoglio partecipazioni) ha riaperto le trattative con Johnson & Johnson per una possibile acquisizione. Trattative culminate poi nell’anno corrente con la firma di un accordo definitivo relativo a suddetta operazione.
Il Cda propone all’assemblea generale il pagamento di un dividendo ordinario di 2,75 Chf per azione, remunerazione che garantisce un rendimento del 5% rispetto al prezzo medio del mese di dicembre 2016.
Il management si attende un 2017 caratterizzato da un’accelerazione nell’approvazione dei prodotti e nella pubblicazione di dati rilevanti in ambito biotech, a livello sia generale che di portafoglio, unitamente alle acquisizioni che potranno interessare le aziende di riferimento del settore.
Tali dinamiche potranno essere influenzate dalle iniziative che verranno attuate dal governo Trump, tra cui la revoca e la rielaborazione dell’Affordable Care Act.
Effetti che non impediscono a Bb Biotech di guardare con ottimismo al 2017, confermando il proprio focus su ricerca, analisi e investimento in aziende all’avanguardia, caratterizzate da solide prospettive di crescita.