Nell’ottava dal 13 al 17 febbraio il Ftse Mib ha riportato un rialzo dello 0,8% portandosi appena al di sopra dei 19.000 punti. La settimana è stata piuttosto volatile e caratterizzata a livello internazionale dall’intervento del presidente della Fed che ha aperto ad un possibile rialzo dei tassi nelle prossime riunioni e dai nuovi record di Wall Street. In Europa sono state diffuse le minute dell’ultimo meeting della Bce, mentre in Italia è stato approvato il decreto salva-banche.
Segno positivo anche per L’Aim Italia, che ha riportato un rialzo dello 0,5%, sottoperformando sia il London Ftse Aim 100 sia il London Ftse Aim All Share entrambi a +0,8 per cento. In calo rispetto alle sedute dei 30 giorni precedenti i volumi trattati, che sono attestati a 2.702.183 titoli scambiati.
Ottava importante per H-Farm, che ha messo a segno un guadagno del 14,1% con un notevole volume di titoli scambiati, pari a 153.600. A sostenere la performance l’avvio di H-Campus, il progetto di H-Farm destinato a diventare il più importante polo dedicato all’innovazione a livello europeo. L’accordo prevede la creazione di un fondo immobiliare da 101 milioni, gestito da Finint Investments Sgr. Cattolica Assicurazioni avrà il 56%, il fondo FIA2 “Smart housing, Smart working, Education & Innovation”, gestito da CDP Investimenti Sgr, deterrà una quota del 40% e Cà Tron Real Estate, società dei fondatori di H-Farm, il restante 4 per cento.
Attenzione anche su Smre che ha scambiato 105.900 azioni segnando un rialzo del 12,7% che ha elevato all’82,6% il guadagno delle ultime 30 sedute, in scia ai recenti accordi di joint venture e produttivi stipulati in Cina.
Settimana positiva anche per BioDue, che ha segnato un progresso del 2,9% con 8.200 azioni trattate. La società, che sviluppa, produce e commercializza prodotti dermocosmetici e integratori alimentari, ha comunicato il dato preliminare delle vendite realizzate nel 2016, che evidenzia un giro d’affari di 34,6 milioni, in progresso del 3% rispetto al 2015.
Nella scorsa ottava Fope, che ha segnato un rialzo dello 0,4% scambiando 1.600 azioni, storica azienda orafa di Vicenza, ha incontrato la comunità finanziaria ed ha comunicato che nel 2016 ha realizzato ricavi netti per 23,1 milioni, in crescita del 10% rispetto ai 20,9 milioni del 2015 e superiori alle attese. Uno sviluppo che, seppure in rallentamento rispetto al +15% registrato nel 2015, si mantiene a doppia cifra con un positivo andamento di tutti i mercati, tra cui soprattutto America (+15,4%), Germania (+12%) e Uk (+9,7%).
Si ricorda, infine, che lunedì 13 febbraio Orsero ha fatto il suo ingresso all’Aim. Accolta positivamente all’esordio (+5,8% a 10,74 euro) nella prima ottava di quotazione ha riportato un calo del 4,6% con 25.320 titoli trattati. L’operazione di quotazione è scaturita dalla fusione di Gf Group, holding del gruppo Orsero e maggior distributore italiano di frutta fresca, con la Spac Glenalta Food. Si ricorda che nel 2015 Orsero ha riportato un fatturato pro-forma di 616 milioni, un Ebitda di 27,5 milioni e un utile netto di 6,1 milioni. Per il 2016 le grandezze sono attese in crescita, con ricavi che dovrebbero superare i 660 milioni e l’Ebitda che dovrebbe fissarsi a 36 milioni. Con la quotazione Orsero ha introitato circa 50 milioni, che verranno destinati a consolidare la propria presenza distributiva e ad integrare le categorie merceologiche trattate con prodotti quali frutta secca/essiccata o prodotti porzionati di IV e V gamma.