Il Ftse Mib termina l’ottava con un guadagno dello 0,8% grazie anche al comparto bancario, in progresso dell’1,9% dopo la perdita della settimana precedente (-5,1%) e fa meglio del corrispondente indice europeo (+1,3%).
La settimana appena trascorsa ha visto l’approvazione del tanto atteso decreto “salva banche” con il fondo da 20 miliardi da destinare alla ricapitalizzazione preventiva delle banche in crisi con successivo ingresso dello Stato nel capitale degli istituti.
Il provvedimento concede infatti la possibilità di ricevere una garanzia statale sulla passività delle banche che presentino carenza di liquidità pur avendo un patrimonio netto positivo. Inoltre, la garanzia può essere destinata anche agli istituti posti in risoluzione.
Il decreto ha dato un contributo alle performance, e fra i migliori spicca Banco Bpm con un guadagno cumulato dell’8,3% sulle aspettative degli investitori in merito alla capacità di execution per il rilancio dell’istituto.
Ottava positiva anche per Ubi (+3,4%) supportato anche dalle parole pronunciate lunedì dal suo Ceo, Victor Massiah, che ha previsto una ripresa del margine d’interesse e delle commissioni in un contesto in cui emergono segni di miglioramento sulla qualità del portafoglio crediti.
Male invece Bper, l’unico titolo del Ftse Mib a cedere terreno con una perdita del 5,4% sui cinque giorni. E fra i motivi della debacle compaiono pure le incertezze sulle strategie ed i ritardi per l’acquisto di Carife, che probabilmente slitterà a marzo a causa delle difficoltà sorte sulla strada dell’accordo tra il Fondo Atlante e il Fondo di Risoluzione per la vendita dei 250 milioni di npl della banca ferrarese.
Soffre Carige (-10,3%) sui timori legati a una possibile ricapitalizzazione in attesa della presentazione alla Bce del piano di dismissione degli npl, prevista per il prossimo 28 febbraio.