Mantenimento della solidità patrimoniale, riduzione del rischio del credito, fusioni solo senza rischi e nessun licenziamento o chiusura di sportelli per favorire il radicamento sul territorio. Sono queste le strategie di sviluppo per i prossimi anni di Credem.
Una crescita per linee interne, nessun licenziamento o chiusura, puntando su quello che è uno dei punti di forza del gruppo, ossia la solidità patrimoniale testimoniata da un Cet1 a fine dicembre pari al 13,15 per cento. Sono questi i cardini della strategia di crescita di Credem, che non punta a nuove acquisizioni senza l’accollo di ulteriori rischi, secondo quanto affermato da Nazzareno Gregori, dg della banca, in un’intervista.
La solidità della banca ha dato i suoi frutti in termini di crescita, in un momento in cui risparmiatori sono molto attenti a non porre a rischio i propri depositi con le nuove norme sul bail-in. Nel 2016 hanno aperto un conto presso Credem 122 mila nuovi clienti, portando la raccolta a 4,4 miliardi. Un risultato che per il manager rappresenta una base di partenza visto che ritiene vi sia spazio per acquisire ulteriori quote di mercato nei depositi. Inoltre il management intende trasformare la raccolta diretta in raccolta gestita con l’obiettivo di indirizzare i clienti verso investimenti remunerativi ma con il minor rischio possibile. Questa scelta consentirà inoltre di aumentare le commissioni di gestione favorendo il reddito dell’istituto.
Riguardo ai crediti deteriorati Gregori ha ricordato che al lordo rappresentano circa il 5,8% dei crediti totali, una quota decisamente non preoccupante se si considerano altri istituti. In ogni caso Credem intende continuare a diminuire tale rapporto anche con una cessione che potrebbe arrivare a 60 milioni di npl da realizzare non appena le condizioni di mercato saranno favorevoli. Si precisa che con questa dismissione la banca chiuderà tutte le partite pre 2008.
Gregori si è poi soffermato sulla crescita esogena precisando che Credem prenderà in considerazione questa possibilità solo se ciò non andrà a discapito dei principi di solidità e prudenza della banca.
In particolare, il dg ha smentito un interesse per Unipol Banca in quanto opera in un settore, quello assicurativo, già coperto da Credem.
Infine Gregori ha precisato che la strategia di Credem non prevede esuberi o chiusura di filiali in quanto il gruppo crede che nel futuro sarà fondamentale la presenza del fattore umano allo sportello per aumentare il rapporto di fiducia con i clienti.
Il titolo Credem intorno alle 13:15 cede lo 0,2% a 6 euro, un andamento migliore rispetto a quello dell’indice settoriale di riferimento in flessione dello 0,4 per cento.