Partenza positiva per i principali listini europei, dopo i nuovi record storici realizzati venerdì sera a Wall Street da Nasdaq, Dow Jones e S&P500 e la mattinata incolore dei mercati asiatici. Da segnalare che oggi le borse statunitensi resteranno chiuse per la festività del President’s Day.
Intorno alle 9:20 il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,6%, sostanzialmente allineato al Dax di Francoforte, al Cac 40 di Parigi e all’Ibex 35 di Madrid. Più arretrato invece il Ftse 100 di Londra, con un modesto +0,15 per cento.
L’agenda macroeconomica odierna ha già visto la diffusione dei dati relativi alla bilancia commerciale giapponese di gennaio, che presenta un saldo negativo per 1.087 miliardi di yen. In Europa l’indice tedesco dei prezzi alla produzione ha registrato nel mese di gennaio un incremento pari allo 0,7% rispetto a dicembre e del 2,4% su base annua, battendo le attese degli analisti. In giornata verranno inoltre pubblicati i dati preliminari sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona.
Oggi a Bruxelles si riuniranno il cda del Fondo Salva-Stati (Esm) e i ministri delle finanze della zona euro (l’Eurogruppo) per affrontare in particolare la questione della Grecia. L’incontro potrebbe anche consentire a Pier Carlo Padoan di illustrare al commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, le misure che l’Italia intende intraprendere per soddisfare le richieste dell’Unione Europea sui conti pubblici nazionali.
A Londra, invece, parte oggi il dibattito alla Camera dei Lord sul disegno di legge per dare avvio alla Brexit, con il voto previsto per domani.
Sul Forex, nel frattempo, il cambio euro/dollaro è invariato a quota 1,0615, mentre lo yen è in calo sia sulla moneta unica (EUR/JPY poco sopra 120) sia rispetto al biglietto verde (USD/JPY a 113,1). Lieve apprezzamento per la sterlina, a 1,243 sul dollaro.
Poco mossi in avvio anche i mercati obbligazionari, dove il rendimento del Btp si attesta al 2,16% mentre lo spread è in calo di 3 basis point a 184 punti base.
Tra le materie il petrolio scambia in frazionale rialzo, con Brent e Wti rispettivamente in area 56,1 e 54 dollari al barile. Nel frattempo i dati Baker Hughes hanno evidenziato un nuovo incremento degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti, saliti la scorsa settimana di 6 unità. Tale aumento, il quinto aumento settimanale consecutivo, porta il totale a quota 597, massimo da novembre 2015.
A Piazza Affari, partenza positiva per i bancari, in particolare per UBI (+1,8%), UNICREDIT (+1,4%) e BPER (+1,5%). Secondo fonti di stampa quest’ultima potrebbe acquistare le quote detenute da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in Arca Sgr, di cui l’istituto emiliano possiede già il 37,5 per cento.
Lievemente sopra la parità GENERALI (+0,5%), che venerdì ha acquistato 510 milioni di azioni ordinarie di INTESA (+1,2%), pari al 3,04% del capitale della banca, avviando nel contempo la procedura per chiudere il prestito titoli.
Poco mossa in avvio pure TERNA (-0,3%), che presenta oggi i risultati preliminari 2016 e il piano strategico 2017-2021.