Ottava positiva per Piazza Affari che chiude con un Ftse Mib sulla soglia dei 19 mila punti, in progresso dello 0,8 per cento. Di segno opposto il Ftse Italia moda, prodotti per la casa e per la persona (-0,4%), che presenta un divario di cinque punti percentuali rispetto al corrispondente indice di comparto europeo (+4,6%). Denaro su Aeffe (+15,8%), Stefanel (+3,8%) e Geox (+1,2%), mentre soffrono ancora i titoli dell’occhialeria.
Il Ftse Mib chiude la settimana a 19 mila punti, in rialzo dello 0,8 per cento, con i titoli bancari e finanziari sotto i riflettori. Qualche difficoltà sul finale per i titoli industriali dopo un’ottava positiva. Cede lo 0,4% il comparto in esame, sottoperformando di cinque punti percentuali l’Euro Stoxx di riferimento.
Nel lusso europeo l’ottava è in progresso per Lvmh (+0,9%), Dior (+1,4%), Hermès (+1,6%) e Burberry (+1,7%), mentre emergono difficoltà per Kering (-2%).
In campo nazionale i cambiamenti in corso nel settore dell’occhialeria, hanno influenzato negativamente Luxottica (-2%) e Safilo (-1,1%). Contenuto nello 0,2% il progresso per Moncler, che venerdì scorso ha ridimensionato sul finale il rally partito in seguito al rialzo da 18 a 23,5 euro del target price da parte degli analisti di Goldman Sachs, che hanno confermato il buy sul titolo.
Debole Ferragamo (-0,2%), mentre le vendite sono più pesanti per Cucinelli (-2,3%). Ancora una settimana positiva per Geox, che torna sui valori di un mese fa superando i 2 euro per azione (+1,2%).
Tra le small cap, corre il titolo Aeffe, che raccoglie i benefici della presentazione dei dati preliminari delle vendite in crescita del 4,7% a cambi costanti e chiude l’ottava con un +15,8 per cento. Il titolo della maison guidata da Massimo Ferretti ha toccato in settimana il prezzo massimo delle ultime 52 settimane a 1,45 euro.
Acquisti venerdì scorso anche sul titolo Stefanel (+3,8%), in seguito ai rumors circolati su un possibile accordo per il salvataggio del gruppo. La società veneta ha tuttavia precisato che la prospettata operazione di rafforzamento patrimoniale, che coinvolge le società Oxy Capital Italia e Attestor Capital in qualità di potenziali investitori, è ancora in fase di negoziazione e che nessun accordo vincolante è stato ancora sottoscritto.
Basicnet segna invece un ribasso dell’1,9 per cento, dopo la presentazione dei risultati preliminari dell’esercizio 2016, chiuso con vendite aggregate di prodotti con marchi del gruppo realizzate dai licenziatari per 740 milioni, in crescita dell’1,3% rispetto al 2015. L’Ebitda si è ridotto a 21,5 milioni dai 32 milioni del 2015 (-48,8%), mentre l’Ebit ha segnato una contrazione del 40,9% a 15,2 milioni, con margini appesantiti da investimenti in comunicazione, sponsorizzazioni ed attività di marketing effettuati a sostegno della diffusione dei marchi.